Fa leccare il water alla figlia adottiva e poi le cuce la bocca, arrestata
La polizia della Pennsylvania ha arrestato la donna con l’accusa di violenza e maltrattamenti sulla figlia adottiva.
Una donna americana è stata arrestata con l’accusa di violenza e maltrattamenti sulla figlia adottiva di sette anni. La donna 46enne madre di sette figlia aveva adottato la 16enne nel 2008, ma secondo l’accusa fin dall’inizio ha perpetuato ai danni della ragazzina ogni tipo di violenza. Tra le altre cose la donna è accusata di aver cercato di cucire la bocca alla figlia, di averla costretta a leccare il water con la lingua e a mangiare nella lettiera del gatto. Le accuse e l’arresto della donna sono arrivate dopo un’ indagine della polizia della Pennsylvania iniziata circa sei mesi fa. La ragazza ha raccontato alle autorità che la donna non le permetteva di mangiare, bere, o anche usare il bagno finché non guadagnava i punti necessari pulendo la casa. La vittima ha sostenuto che questa condizione la portava anche a non bere e a non mangiare per alcuni giorni.
Ha tentato anche di strangolarla. Sempre secondo il suo racconto, la ragazza inoltre veniva fatta mangiare solo dopo che il resto della famiglia aveva finito e solo una volta al giorno. La madre inoltre l’avrebbe picchiata più volte in modo violento cercando anche in più occasione di ucciderla. Nel corso degli anni infatti la giovane ha subito ogni tipo di violenza. È stata colpita in faccia con una fibbia di metallo, la donna con una spazzola ha tentato di accecarla, in più occasioni ha tentato di soffocarla in particolare quando il marito le ha chiesto il divorzio. La donna inoltre ha minacciato spesso la figlia di tagliarle la lingua fino ad arrivare a cucirgli la bocca con ago e filo, fermandosi solo dopo aver forato il labbro inferiore con un ago. La donna ora in carcere deve rispondere di tutte le accuse intanto la polizia sta vagliando anche la posizione del marito che secondo la testimonianza della figlia in alcuni casi era presente quando la 46enne le infliggeva le punizioni.
Tratto da www.fanpage.it