Diabetici algheresi: «Problemi lontani dall’essere risolti»

In un affollato incontro tenutosi nei giorni scorsi, una nutrita rappresentanza dei pazienti diabetici di Alghero ha deciso di rendere pubblica la situazione venutasi a creare nella Diabetologia di Alghero.

In un affollato incontro (circa 200 pazienti)  tenutosi nei giorni scorsi, una nutrita rappresentanza dei  pazienti diabetici di Alghero ha deciso come prima azione, oltre che informare chi di competenza anche di rendere pubblica attraverso i mezzi di informazione, la situazione venutasi a creare nella Diabetologia di Alghero.

Troppo spesso in questo ultimi tempi, siamo stati obbligati, nostro malgrado, a rivolgerci ai mezzi d’informazione, ed in qualche caso alla Procura della Repubblica, per far sentire la nostra voce vista l’indifferenza e spesso  la superficialità delle nostre Istituzioni  verso i problemi della salute pubblica.

Infatti, non è passato molto tempo da quando si è stati costretti a denunciare il mancato rinnovo del contratto al medico che sostituiva la professionista dell’Unità Operativa di Diabetologia andata in pensione, che ci ritroviamo, ora, a denunciare ancora una volta il mancato rinnovo del contratto al medico ora in servizio (Dott. Masala) presso la Diabetologia che il 30 Novembre cesserà il suo rapporto di lavoro con la ASL.

Ad Alghero e nel suo comprensorio non solo la prevenzione delle complicanze del diabete è un miraggio ma si deve continuamente lottare per avere un’assistenza adeguata, che, oltre all’appropriatezza delle prestazioni assistenziali necessità di personale preparato e sufficiente per far fronte alla domanda sempre più pressante di cura. La Dirigenza dell’ASL n.1 di Sassari ha pensato bene di ovviare al problema inviando ad Alghero un medico geriatra che presta servizio a Sassari. Con il massimo rispetto per la persona e la sua professionalità nella sua specializzazione, non possiamo fare a meno di chiederci cosa ci sia in comune tra un medico geriatrico ed un medico diabetologo.

Quello che chiediamo è personale adeguatamente preparato per la Diabetologia e soprattutto che sia rispettata” la continuità assistenziale” alla quale i pazienti hanno diritto, che in questo momento solo il medico in servizio può garantire,  visto anche, che in questo ultimo anno e mezzo,  oltre ad aver dimostrata professionalità e umanità, si è conquistata la fiducia dei pazienti. Non si comprendono i motivi per cui non sia stato rinnovato per tempo il contratto alla professionista visto che l’ ASL N. 1 ha a disposizione i fondi regionali del “Progetto Diabete”, stanziati per prevenire le complicanze che questa malattia cronica comporta, essendo la Sardegna la regione Italiana più colpita dal diabete. Questo rinnovo non avrebbe gravato, quindi, sul bilancio della ASL.

L’arrivo del medico in servizio presso la Geriatria di Sassari non vieterebbe il rinnovo del contratto della dott. Masala, anzi andrebbe ad adeguare l’organico ora in Servizio nell’ Unità Operativa di Diabetologia,  andando così incontro alle esigenze degli oltre duemila pazienti diabetici. L’adeguatezza dell’organico darebbe anche la possibilità di impiantare, in tutti quei casi in cui fosse necessario, i microinfusori che migliorano il controllo della glicemia riducendo il numero e la gravità delle ipoglicemia. La tecnologia è diventata strumento utile per tenere sotto controllo il diabete, vedi il nuovo misuratore glicemico FreeStyle libre che applicato ogni due settimane evita le molteplici punture  giornaliere delle dita. La ricerca e la tecnologia aiutano ma la burocrazia blocca, tutto ciò è inconcepibile e a dir poco paradossale!

Oltre un anno fa l’Azienda sanitaria ha promosso una campagna per la prevenzione del diabete impegnando risorse umane e denaro pubblico, a questo punto ci corre l’obbligo di chiedere che senso ha promuovere delle campagne di prevenzione se poi i pazienti non possono essere adeguatamente seguiti? Come pazienti diabetici ci sentiamo ancora una volta, offesi e indignati dalle decisioni prese dalla Dirigenza ASL.

Ad essere colpiti, come accade spesso sono sempre i più deboli costretti a “combattere contro l’indifferenza e la superficialità” delle istituzioni, ma non per questo stanchi di far valere i propri diritti e reclamare un’ assistenza degna di questo nome, questo è bene che lo sappia sia l’attuale dirigenza, ma soprattutto i nuovi  dirigenti che si insedieranno non appena la regione avrà effettuato le nomine

Tutto questo è deplorevole, ed è deplorevole il fatto che sia necessario rivolgersi o agli organi d’informazione o alla Magistratura per reclamare il diritto di ogni cittadino a tutelare la propria salute.

10 Novembre 2014