Spettacolo, Giudici scrive a Milia per la riapertura dei finanziamenti
«Revocare la delibera sui requisiti di ammissibilità ai contributi per lo spettacolo e riaprire i termini per le domande di finanziamento». È l’appello che il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, e l’assessore provinciale della Cultura, Daniele Sanna, rivolgono all’assessore regionale della Cultura, Sergio Milia.
In una lettera inviata questa mattina all’esponente sassarese della giunta Cappellacci, il presidente e l’assessore dell’amministrazione provinciale del Capo di Sopra hanno rappresentato i problemi denunciati dai numerosi operatori del settore con cui si sono confrontati in questi ultimi giorni, «molti dei quali rischiano di scomparire a causa delle modifiche ai criteri di ammissione e rendicontazione apportate di recente – scrivono Giudici e Sanna – dopo aver rappresentato per decenni un riferimento fondamentale per la realizzazione delle politiche culturali su questo territorio».
Secondo loro, «la scomparsa delle premialità per la formazione delle competenze, per l’innovazione, per i laboratori e per le produzioni realizzate con i giovani impedirà di realizzare attività culturali realmente volte alla crescita della nostra comunità». E questo, significherà inevitabilmente «la resa per numerosi professionisti del panorama culturale locale», insistono nella missiva partita questa mattina in direzione di Cagliari. Per scongiurare questo pericolo Alessandra Giudici e Daniele Sanna sollecitano un “immediato potenziamento delle risorse, la revoca della delibera dello scorso 22 gennaio, l’applicazione dei criteri della delibera del 26 gennaio e la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di finanziamento».
Nel documento redatto, i due amministratori provinciali colgono l’occasione per ricordare la necessità di un più complessivo riordino normativo in materia di sostegno alla cultura e allo spettacolo. «La legge 9 del 2006, che ha trasferito alle Province le competenze sulla promozione culturale, ha rivelato la mancanza di una normativa organica – denunciano – che ci ha costretto a operare con strumenti inadeguati al compito e alla volontà di svolgere un ruolo di coordinamento e programmazione delle risorse».
A fronte di ciò, «le politiche regionali degli ultimi due anni sono state orientate al solo obiettivo di contenere i costi attraverso il taglio sistematico delle risorse e provvedimenti che mortificano il settore – lamentano Giudici e Sanna – quando ci si sarebbe aspettati norme capaci di far funzionare con certezza l’organizzazione del sistema culturale».
Alla luce di tutte queste riflessioni, «serve una riforma complessiva delle norme a sostegno del sistema sardo dello spettacolo, che incoraggi la creazione artistica e l’innovazione, la circuitazione e la diffusione delle opere, la formazione degli artisti e del pubblico».«In sintesi- concludono i due interroganti- serve che venga attuata la legge 18 del 2006, approvando in primo luogo il disegno di legge 322/A la Regione non può più rinviare l’esercizio delle proprie competenze di indirizzo, programmazione e coordinamento in ambito culturale, né può più sottrarsi al confronto con gli enti locali, finora esclusi da qualsiasi processo decisionale».