Il Sic lago di Baratz opportunità per le comunità locali

L'aggiornamento del piano di gestione è arrivato alla fase conclusiva

L’obiettivo è innescare una serie di processi di recupero spontaneo del sito di interesse comunitario “lago di Baratz-Porto Ferro”, per conservare gli habitat, la fauna e la flora che la Comunità europea ha individuato come di pregio sull’area. Per farlo saranno necessari interventi di gestione attiva che rimuovano i fattori di degrado e rendano il patrimonio naturalistico una risorsa economica per lo sviluppo sostenibile della comunità locale, in particolare dei comuni interessati dal piano di gestione dell’area. Questi i punti fondamentali emersi giovedì nella sala riunioni del Ceas lago di Baratz, durante l’illustrazione dell’aggiornamento del Piano di gestione del sito di interesse comunitario.

Dopo la prima presentazione del 29 luglio, la pubblicazione e la chiusura il 27 novembre dei termini per la presentazione delle osservazioni, l’appuntamento di giovedì è stato dedicato anche alla illustrazione delle risposte alle osservazioni arrivate in assessorato.

L’incontro quindi ha rappresentato la fase finale del procedimento di aggiornamento del piano, un percorso iniziato nel 2012 e necessario per adeguare alle normative sopraggiunte in questi ultimi anni lo stesso piano, redatto per la prima volta nel 2008. «I Sic, allora, – ha detto l’assessore alle Politiche ambientali Gianni Carbini – rappresentano una opportunità per la pubblica amministrazione e per i privati di usufruire dei finanziamenti europei. Queste zone non sono mai state percepite come un valore aggiunto ma come un limite. Possono invece offrire una occasione per creare anche opportunità occupazionali e la possibilità di sviluppare una collaborazione tra il pubblico e il privato, a esempio le aziende private che vivono all’interno di questo Sic, mi pare un fatto positivo».

Il sito di importanza comunitaria “Lago Baratz-Porto Ferro”, individuato dalla Ce nel 1996, si estende per 1.306 ettari e fa parte di un sistema di aree protette che comprende una porzione del parco naturale regionale di Porto Conte e confina con l’area Sic “Capo Caccia e Punta del Giglio”, con la Zps “Capo Caccia” e con l’area marina protetta Capo Caccia-Isola Piana. Nel Sic è inoltre presente il lago di Baratz, unico lago naturale della Sardegna alimentato soltanto dal suo bacino imbrifero.

«Il Sic non è un parco – ha ricordato il sindaco di Sassari Nicola Sanna – ma un’area all’interno della quale è possibile svolgere attività di tipo agricolo e turistico. Dobbiamo allora far conoscere queste opportunità e non vivere le prescrizioni ai comportamenti come vincoli. È un processo che richiede pazienza e disponibilità».

È stato Alessandro Bardi, consulente del Comune per l’aggiornamento del piano, a illustrare il documento. L’esperto ha ricordato che il sito, nel quale è presente un sistema dunale, ospita una ricca popolazione faunistica, costituita in gran parte da specie di uccelli nidificanti. A Baratz sono state censite 114 specie di fauna e 22 specie di flora. «Il piano di gestione – ha detto – è uno strumento di governo del territorio con la finalità di pianificare e programmare le misure di conservazione necessarie per garantire il mantenimento o il ripristino dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie». Gli obiettivi del piano quindi devono mirare alla conservazione e ripristino degli habitat, a favorire il recupero delle specie faunistiche, rimuovendo i fattori limitanti, a incrementare il livello delle conoscenze e a rendere il sito una risorsa economica per lo sviluppo sostenibile della comunità locale. Su queste basi quindi alcune osservazioni sono state recepite mentre altre sono state recepite in parte e altre ancora non recepite. Il piano adesso sarà portato in consiglio comunale per essere discusso, approvato e poi inviato in Regione.

All’incontro erano presenti i consiglieri comunali della sesta commissione ambiente del Comune, presieduta da Valeria Fadda, i componenti della circoscrizione unica della Nurra con il presidente Luigi Correddu, rappresentanti dell’Università di Sassari, del Wwf e della guardia costiera di Alghero quindi privati cittadini e titolari di aziende agricoli interne o limitrofe all’area del Sic. Per il Comune di Alghero, all’interno del quale ricade una parte del Sic, era presente l’assessore all’Ambiente Raimondo Cacciotto.

 

13 Dicembre 2014