Diritto allo studio – La Regione raddoppia le tasse universitarie
Tasse raddoppiate ma l'ass.ra Firino si difende "sempre alta l'attenzione verso gli studenti"
La presa di posizione del Rettore cagliaritano Giovanni Melis è dura. “Non comprendiamo come mai sia stata presa questa decisione senza prima consultare l’Università”, spiega in una nota. “Si tratta poi di un aumento deciso ad anno accademico in corso, che dunque ricade sulle spalle di famiglie che hanno deciso di iscrivere i propri figli sapendo che l’importo di questa tassa ammontava alla metà”. Una scelta che, secondo l’ateneo del capoluogo, non va di pari passo con l’esigenza di dare una mano ai “figli della crisi”.
La tassa è passata da 60 a 142 euro. “L’applicazione dell’aumento – continua Melis – era stata sospesa dalla precedente Giunta in attesa di chiarimenti da parte del Ministero, ma soprattutto concordando con noi sulla necessità di non aumentare le tasse in un momento di seria difficoltà economica per la Sardegna. Infine, è una mossa che non aiuta lo sforzo che, come Ateneo, stiamo facendo con nostri fondi per consentire l’accesso agli studi universitari agli studenti meno abbienti, come i figli di cassintegrati, lavoratori in mobilità e di chi improvvisamente ha perso il lavoro”.
RISPOSTA – L’adeguamento della tassa regionale per il diritto allo studio universitario non è una scelta della Giunta regionale, ma un obbligo di legge a cui la Sardegna provvede per ultima, con un ritardo di oltre 2 anni. “Fino all’ultimo abbiamo lavorato per riuscire ad ottenere una deroga che, per ragioni di equità nazionale, ci è stata infine negata” afferma l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino.
“Con i rappresentanti degli studenti abbiamo fatto un ragionamento serio, fin dall’inizio dell’anno accademico, quando abbiamo aumentato i fondi destinati alle borse di studio di 2 milioni, testimoniando così la discontinuità rispetto al passato e l’attenzione di questa Giunta verso il diritto allo studio. In linea con le azioni già intraprese, ricordando che la Sardegna mantiene comunque le tasse universitarie più basse d’Italia e che i maggiori introiti delle tasse finanzieranno all’incirca nuove 600 borse di studio ERSU, prevediamo di rafforzare, nella Finanziaria, il sistema degli esoneri, già molto più ampio rispetto a quello vigente in sede nazionale.”
“Ai 5200 studenti esonerati dal pagamento in quanto idonei a beneficiare di borsa di studio, si aggiungono oltre 6 mila studenti esonerati in ragione del reddito, inferiore a 25.000 euro lordi. È nostra intenzione elevare la soglia minima del reddito così da ampliare il diritto allo studio a un’ulteriore fascia di studenti” conclude l’assessore Firino.