Pino Daniele, il medico legale: “C’erano possibilità di salvezza”

La professoressa Luisa Regimenti, consulente di parte di Fabiola Sciabbarasi, ha detto la sua circa i risultati dell'autopsia effettuata sul corpo di Pino Daniele. Intervistata da Repubblica.it ha spiegato che non si è trattato di "un infarto massivo fulminante", dunque si poteva intervenire: "Nelle primissime ore ci sono possibilità di salvezza".

La professoressa Luisa Regimenti è il consulente di parte di Fabiola Sciabbarasi, seconda moglie di Pino Daniele. In un’intervista rilasciata a Repubblica.it ha detto la sua circa i risultati dell’autopsia effettuata sul corpo del cantante. Il medico legale ha sottolineato che l’artista non si  è spento per un “infarto fulminante massivo” dunque c’era il tempo per intervenire:

“Diciamo così: che se questo è l’esito dell’autopsia su un uomo, significa che non è morto per colpa di un infarto fulminante massivo. Sono termini che per noi medici, e che per eventuali ricadute giuridiche, significa qualcosa. Ecco. […] A noi sembra che in casi generali di quella sofferenza e, ripeto non di attacchi fulminanti che prendono tutto il cuore, si può e si deve intervenire. E da medico, come chiunque medico, so che nelle primissime ore ci sono possibilità di salvezza”.

L’autopsia è stata eseguita dai medici legali Vittorio Fineschi e Giorgio Bolino, dal cardiologo Giuseppe Ambrosio e dai periti nominati dalla ex moglie del cantante, Fabiola Sciabbarasi, Luisa Regimenti ed Enrico Marinelli. Quest’ultimo aveva spiegato:

“L’autopsia ha evidenziato quello che ci aspettavamo sulla pregressa malattia: una cardiopatia importante ed una condizione di compenso funzionale precaria. Bisogna stabilire che nel momento critico in cui Pino Daniele ha avuto il malessere poteva essere soccorso o meglio o no”.

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D.S., 11 Gennaio 2015