La proposta di Mondonuovo: “creare una cittadella della sanità”
“Vendere, tramite gara pubblica internazionale, le cinque strutture dell’Asl di Sassari presenti ad Alghero: questo permetterà una ricaduta economica, occupazionale e socio-sanitaria con l’obiettivo prioritario di realizzare una cittadella sanità, comprendente l’Ospedale Civile, nella zona della Taulera”. Questa la proposta dell’associazione Mondonuovo annunciata dal suo presidente Christian Mulas durante il convegno di sabato presso il salone della Misericordia. Un incontro-dibattito molto interessante e reso ancora più importante dalla presenza del capo-gabinetto dell’assessorato regionale alla sanità, il dottor Tonino Dessi, esperto cardiologo e amministratore locale da 21 anni, oltre che dagli altri ospiti a partire dal consigliere regionale Mario Bruno, dalla presidente del Circolo Popolare Europeo Lina Bardino. Padroni di casa i componenti del direttivo dell’associazione Mondonuovo, la dott.ssa Giovanna Palomba, assistente sociale del Comune di Ploaghe e la giovane studente Veronica Solinas.
Ad aprire gli interventi la dott.ssa Lina Bardino: “l’Atto aziendale comprende anche cose positive. Sarebbe stato meglio che si fosse redatto un atto aziendale in maniera partecipata, coinvolgendo le realtà locali, anche se era palese che avrebbe scontentato tutti, vista la coperta sempre più corta”. Poi Giovanna Palomba ha puntato i riflettori sugli aspetti sociali del servizio sanitario in particolare sul Plus, “strumento valido che però al suo interno deve avere capaci rappresentanze dei vari comuni di riferimento”.
A seguire l’onorevole Mario Bruno, che da sempre si occupa della sanità e dei suoi problemi. Tre le maggiori carenze del servizio locale: “strutturale, risorse umane e organizzazione del lavoro”. La prima è evidente e riguarda la situazione del Civile, e non solo: “I lavori di riqualificazione sono iniziati nel 2009, dovevano terminare entro 400 giorni, ma ad oggi non è stato ultimato neanche il sotto-tetto”. Sulle figure interne e il personale, “è fondamentale riorganizzare al meglio il personale e le risorse umane a disposizione del presidio algherese. Su questo pesano anche responsabilità della direzione locale”. L’onorevole Bruno ha ricordato anche l’iter per la proposta del ‘nuovo ospedale’ con gli 80 milioni messi a disposizione nella passata giunta regionale. Con l’attuale governo isolano c’è stata poi una rimodulazione, nel 2009, che vede un totale di 190milioni per due strutture ad Alghero e Quartu. “Ci vuole un piano per la sanità a breve, medio e lungo periodo per capire il nostro futuro”, ha concluso il consigliere regionale.
Successivamente ha preso la parola il Dottor Dessi: “La sanità è come la morte, non ha colore politico. Tutti sono interessati ad essa e per questo dobbiamo lavorare per garantire un servizio ai veri padroni di casa della sanità, i cittadini”. Poi sui presunti tagli: “Se, per esempio, ad Alghero ci sono 34 posti letto per la chirurgia, ma l’occupazione è, in media, di 17 unità, se si dovesse attuare una riduzione, è giusto chiamarla ottimizzazione che va incontro alle esigenze del territorio. Stesso discorso per i punti nascite: se i parti sono di molto inferiori a quelle che sono le soglie minime (a Bosa 117 all’anno contro il limite di 600) stiamo rischiando di dare un servizio non buono ai pazienti perchè un numero basso di nascite implica l’assenza dei servizi adeguati di contorno”.
Il rappresentante dell’assessorato è passato poi al vero problema. “La carenza maggiore riguarda i posti letto per i cronici, per la lungo degenza, è un fatto molto grave. E’ dunque giusto valutare le esigenze dei vari territori in base alle patologie e i servizi locali”. Passaggio poi sul personale. “Non mi preoccupa il fatto che la dialisi non sia più più una struttura complessa e che non ci sia un primario, se poi il servizio è svolto comunque al meglio. Dobbiamo ottimizzare il tutto perchè ci sono dei parametri nazionali che il Ministero ci impone”. Come quello di tagliare 3000 posti per gli acuti: “Dovete pensare che per il territorio algherese vengono considerati ben 4 ospedali: Civile, Marino e poi quelli di Ittiri e Thiesi. Per questo è necessario valutare in modo preciso anche le reali necessità di quest’area”.
Senza dubbio, vista la carenza generale di fondi, questo si ricollega a quanto proposto dal presidente dell’associazione Mondonuovo: “reperire denari con la vendita delle 5 strutture Asl presenti ad Alghero”. Ma trattandosi di un operazione a lungo respiro, “nel frattempo un reparto del Marino deve essere immediatamente attrezzato per i pazienti di lunga degenza, questo perchè il vero, annoso e drammatico problema della sanità locale è l’utilizzo di un reparto come medicina come un reparto geriatrico e non come comparto di medicina generale per patologie acute e post-acute”.
L’incontro-dibattito ha offerto molti spunti interessanti. Da sottolineare l’assenza di rappresentanti istituzionali e in particolare dei rappresentanti della giunta che si occupano di sanità e sociale che invece hanno preferito manifestare a Sassari in un consiglio comunale che lo stesso dottor Dessi ha definito “irrituale e molto probabilmente illegittimo, visto che si svolgeva in un altro comune”. Ma è evidente a tutti, già da tempo, che alcune persone e purtroppo anche rappresentanti delle istituzioni si muovono solo sotto le insegne delle “bandiere rosse”.