Comune di Porto Conte, ancora una fumata nera
Le speranze di veder nascere un nuovo Comune a Porto Conte vanno assottigliandosi
Il 5 febbraio si sono conclusi i lavori della Commissione Paritetica, composta dai consiglieri Giampietro Moro, Emiliano Piras e Pietro Sartore, che aveva il compito di deliberare sulla proposta di creare un nuovo Comune in località Porto Conte. Come già più volte fatto durante i precedenti lavori della Commissione – dichiarano i consiglieri – che, pur nelle differenti posizioni, si sono sempre svolti in un clima di reciproca collaborazione, abbiamo ribadito il nostro impegno di farci portatori all’interno del Consiglio Comunale di quelle problematiche rappresentate dal Comitato promotore che riteniamo condivisibili, quali ad esempio la necessità di approvare presto un piano di valorizzazione della Bonifica.
Abbiamo invece confermato la volontà forte dell’intero Consiglio Comunale – affermano sempre Moro, Piras e Sartore – di non presentare una proposta alternativa di confini del nuovo ipotetico comune di Porto Conte, vista la netta contrarietà verso qualunque tipo di divisione del territorio del comune di Alghero. Si è pertanto proceduto alla votazione sul progetto di confini presentato dal comitato. Non essendoci una maggioranza (3-3) la votazione non è risultata valida, e pertanto ora sulla base dell’iter previsto dalla legge regionale – conclude la Commissione – spetterà all’Assessore regionale predisporre un Progetto di confini del nuovo Comune, che dovrà essere poi inviato al Consiglio Comunale di Alghero.
Il Testo Unico degli Enti Locali non prevede alcuna possibilità d’istituzione di nuovi comuni al di sotto del 10mila abitanti, e questo interromperebbe anticipatamente l’iter ed eviterebbe inutili spese. In questo particolare momento storico, infatti, è quantomeno poco verosimile che la volontà secessionista di un gruppo numericamente modesto di cittadini possa trovare sbocco. Soprattutto oggi, che il Governo centrale riduce drasticamente i trasferimenti agli enti locali e ipotizza perfino una riduzione numerica degli oltre 8mila comuni italiani.