Sardegna libera da Organismi geneticamente modificati
Nei giorni scorsi a Roma il Ministero della Salute ha presentato la Relazione 2011 sul Piano nazionale di controllo Ogm. Più che positivo il risultato che ha visto la Sardegna confermarsi libera da Organismi geneticamente modificati: “Ogm free” limitatamente allo 0,1 per cento, ovverosia un solo caso di positività limitato allo 0,1 per cento di soia, quindi al di sotto dei limiti di legge. In Sardegna gli esami sono stati eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico, unico ente isolano accreditato per le analisi degli Ogm. I laboratori Izs di Sassari hanno esaminato 56 campioni tra alimenti destinati all’alimentazione umana e cibi ad uso zootecnico. Sotto esame sono finiti biscotti, riso, latte di soia, cereali, succhi di frutta, snack e integratori dietetici prelevati dai Servizi veterinari delle Asl nei supermercati di tutta l’Isola, oltre ai mangimi animali raccolti tra i rivenditori, i produttori e gli allevatori della Sardegna.
La responsabile dei controlli, dott.ssa Bruna Vodret, ha precisato che “la normativa vigente permette solo l’utilizzo di Ogm autorizzati ritenuti non pericolosi per l’uomo, gli animali e l’ambiente. Inoltre, la loro presenza deve essere indicata in etichetta se la percentuale di eventi transgenici supera lo 0,9 per cento degli ingredienti. Perciò, in collaborazione con i Servizi sanitari della Regione, abbiamo sottoposto ad esame gli alimenti in modo da garantire il diritto all’informazione dei consumatori. Come previsto dal Piano nazionale e da quello regionale abbiamo ricercato soia, mais, barbabietola e riso transgenici autorizzati dall’Unione europea per gli alimenti ad uso umano, verificando che il contenuto dei prodotti corrispondesse a quanto dichiarato. Tutti i prodotti sono risultati conformi alla legge, compreso l’unico caso di positività accertato per un preparato a base di cacao che conteneva lo 0,1 per cento di soia Ogm”. Più che soddisfatto il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico, dott. Antonello Usai: “Abbiamo quasi raddoppiato il numero di esami minimo richiesto dal Ministero. In generale possiamo dire che la nostra regione è in linea con i dati rilevati sul territorio italiano, dove la presenza di Ogm negli alimenti è limitata a livello di tracce”.
In crescita, invece, la quantità degli ingredienti transgenici riscontrati nei mangimi animali. Tali prodotti rispettano sostanzialmente i requisiti di etichettatura, ma è più diffusa la presenza di soia Ogm e per la prima volta nel 2011 è stata accertata la presenza di mais modificato. “La buona notizia è che nessuna di queste sostanze è stata rilevata nei mangimi per le produzioni biologiche – conclude il direttore -, un settore che ci sta molto a cuore perché presso il nostro Istituto opera un Centro nazionale di referenza per le produzioni biologiche, che rappresentano una voce importante dell’economia locale”. Secondo i dati del Ministero, nel corso dell’attività di controllo sul territorio nazionale sono stati raccolti prodotti trasformati e materie prime per un totale di 894 campioni. Il 24,5% ha interessato la farina di mais, il 12% la farina di riso, il 10 % le bevande di soia, circa il 5,8% i fiocchi di cereali e gli snack salati, seguiti da biscotti e matrici di farina mista, pasta, farina di soia e cracker.