Madre dà fuoco alle sue tre figlie e chiama il marito: “Senti le urla, non puoi fare niente”
Il marito aveva chiesto la custodia delle bambine e la donna, pur di non cedere le sue figlie, le ha uccise. Intanto ha torturato il marito con la tortura mortale imposta alla prole.
Non le voleva consegnare al marito e dunque le ha uccise nel più crudele dei modi. L’assassina è stata Thioro Mbow, una donna di 35 anni madre di Dyarra, nove anni, Omy, due, Abbygail, quattro, e Madyson, sei. L’omicidio è stato realizzato mercoledì 11 febbraio in Belgio, a Lennik, vicino a Bruxelles: la donna ha ricevuto la lettera dell’avvocato del marito, nel quale le si chiedeva di cedere la custodia dei bambini. Il progetto criminale è nato, si è sviluppato e si è chiuso nel giro di pochi, drammatici attimi. Omy, Abbygail e Madyson sono stati condotti all’interno di un capannone, chiusi in una stanza riempita di carta. Poi le fiamme appiccate dalla madre che, dall’esterno, chiamava il marito Hellmut Ulin e gli spiegava con voce di ghiaccio: “ascolta le loro urla. Anch’io le sento, ma non farò nulla per salvarle. Faresti meglio a sbrigarti e correre qui, ma quando arriverai sarà troppo tardi per salvarle: non sopravviveranno. Non ti consegnerò mai le mie figlie”.
La previsione si è realizzata. L’uomo, che era al lavoro in un cantiere a circa 20 chilometri dal luogo del crimine, è salito subito in auto e intanto ha chiamato la sorella, più vicina al capannone in cui le fiamme stavano avvolgendo le bambine. Quando è arrivato sul luogo, nel capannone non c’era vita. Fuori di esso la donna che con freddezza, senza una lacrima, ha continuato a torturare l’uomo: “Dieci minuti di urla e poi è finito tutto”. Thioro Mbow, che secondo le prime indiscrezione era sotto l’effetto di droghe, è stata arrestata e continua ad essere madre, poiché nell’inferno riprodotto nel capannone non c’era Dyarra, la figlia avuta da una precedente relazione e che durante quei minuti drammatici era a scuola.
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