Truffa delle carte clonate: denunciate quattro persone

I Carabinieri hanno deferito in stato di libertà quattro rumeni di età compresa tra i 29 e 34 anni.

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia, a conclusione di un’ulteriore serie di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Cagliari, hanno deferito in stato di libertà quattro rumeni di età compresa tra i 29 e 34 anni, tutti residenti a Olbia e già segnalati alla Banca dati delle Forze di Polizia, indiziati a vario titolo di ricettazione continuata in concorso, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici, frode informatica aggravata e continuata in concorso.

L’attività che si ricollega ad un più ampio contrasto ai fenomeni di truffa informatizzata, ha consentito di acquisire elementi di colpevolezza nei confronti degli indagati e di reperire significativo materiale probatorio. Gli accertamenti compiuti per arrivare a riscontrare la responsabilità penale degli indagati hanno riguardato l’analisi dei dati forniti dalle società che gestiscono i flussi delle operazioni compiute negli Atm-Bancomat degli istituti di credito, riscontri dei dati rilevati dal materiale sequestrato con quelli forniti dai servizi di intermediazione anche di società extra UE, nonché esame delle numerose registrazioni video acquisite.

Durante l’attività di vigilanza e osservazione si è anche proceduto all’arresto in flagranza di uno dei responsabili, avvenuto il 14 ottobre 2013, ed al sequestro di denaro, skimmer, tessere con banda magnetica sia vergini che con memorizzati i dati alfanumerici che consentono l’uso delle carte di credito. Il gruppo di rumeni è accusato di avere reperito innumerevoli codici di carte di credito emesse negli Stati Uniti avvalendosi di specifici e collaudati canali di approvvigionamento per compiere, di conseguenza, l’attività di clonazione delle medesime carte, finalizzata alla utilizzazione fraudolenta.

Il gruppo avrebbe prelevato il denaro dagli sportelli bancomat disponendo, oltre che delle carte opportunamente clonate, anche dei relativi P.I.N (Personal identification number). «Il modus operandi dei carders – precisano i carabinieri in una nota – avviene con l’acquisizione dei dati o attraverso la tecnica dello skimming (furto di dati in occasione di transazioni effettuate dai proprietari delle carte) o attraverso la violazione dei sistemi di coloro che possiedono, a vario titolo, i dati delle carte di credito (banche, circuiti, gestori dei pos, etc.».

L’attività investigativa, protrattasi per circa 9 mesi, ha permesso di documentare numerose transazioni illecite avvenute nel territorio olbiese, con danno non solo dei singoli titolari delle carte ma anche dei circuiti di intermediazione bancaria nazionali ed internazionali. Un giro d’affari illecito alquanto rilevante. Di fondamentale importanza è stata la collaborazione da parte di alcuni istituti di credito tra i quali la Monte dei Paschi di Siena, Banca Carige e Banca Sella.

20 Febbraio 2015