Matrica, Eni: “Niente fok, sì al gpl”
«Nella caldaia di riserva che servirà per alimentare gli impianti di Matrìca utilizzeremo il gpl al posto del fok». L’annuncio di EniPower suona come una vittoria per il territorio, per il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, e in particolare per l’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri, che aveva scandito questa richiesta in ogni riunione tecnica e in ogni dibattito pubblico al quale ha partecipato negli ultimi anni.
«Sebbene restiamo convinti della bontà tecnica della scelta, abbiamo deciso di venire incontro alle esigenze del territorio», affermano i vertici della società che si occuperà della realizzazione del nuovo impianto. «Sono già state attivate tutte le attività di progettazione e autorizzative – spiegano – in maniera tale che questo cambio di programma non produca ulteriori ritardi al processo per la realizzazione della filiera della chimica verde». La decisione va decisamente nella direzione del rispetto dell’ambiente, «e anche se l’utilizzo del gpl al posto del fok ha un impatto economico considerevole siamo molto tranquilli – è il ragionamento – perché crediamo fortemente nello sviluppo della filiera agricola e nell’uso del cardo».
La buona notizia è arrivata nel primo pomeriggio di oggi, al termine dell’incontro convocato dal presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, per fare il punto della situazione rispetto «all’incredibile rallentamento che ha subito tutto il processo, rispetto al quale ci siamo spesi tutti anche sul piano politico, a causa della inspiegabile uscita di scena della Regione, che è latitante e non ha più convocato un tavolo, e alla sua totale inadeguatezza a gestire questa partita», per riassumerla con le parole da lei utilizzate per aprire il confronto in sala Campus, al quale hanno partecipato i rappresentanti istituzionali, economici e sociali del territorio e quelli di tutte le società della “galassia” Eni.
Oltre ad aggiornarsi sullo stato delle cose, così come era stato richiesto da Alessandra Giudici a nome di tutto il territorio con una lettera inviata a Eni tre settimane fa, il summit di oggi è servito per constatare che almeno su una cosa c’è pieno d’accordo. «La Regione batta un colpo, questo silenzio è assolutamente ingiustificato e l’inattività del governo isolano ha rallentato bruscamente tutto il processo», è l’appello che dal palazzo della Provincia è stato lanciato all’unanimità in direzione di Cagliari.
Novità anche rispetto al tema delle bonifiche, che per il territorio resta prioritario. «Finalmente si è tenuta al Ministero dell’Ambiente la Conferenza dei servizi istruttoria e si sono fatti dei passi avanti rispetto alla nostra proposta di ricomprendere in un unico grande progetto tutte le bonifiche da compiere – spiegano da Syndial – avevamo chiesto e ottenuto anche la possibilità di effettuare indagini integrative su Minciaredda, abbiamo iniziato in dicembre e siamo già al 70%, perciò confidiamo di concludere entro aprile».
Dal Comitato per l’Area di crisi di Sassari, Alghero e Porto Torres è stata rivolta a Eni e alle sue controllate una «maggiore attenzione al tema del lavoro, cercando di tenere nella dovuta considerazione le imprese locali e quelle che già operano all’interno del sistema produttivo locale», hanno detto amministratori, rappresentanti sindacai e organizzazioni di categoria. «Salvaguardare le imprese e tutelare il loro stato di salute – è la richiesta – è il modo più sicuro di dare garanzie e speranze anche ai lavoratori».