Bimbo bestemmia in aula, la maestra gli “lava” la bocca con il sapone: condannata
Un'insegnante di 55 anni è stata condannata a un anno di reclusione per aver maltrattato ripetutamente un alunno di pochi anni con tirate d'orecchie, il castigo in un ripostiglio e persino il sapone in bocca, per "lavare" le bestemmie pronunciate.
Una insegnante di 55 anni di una scuola privata di matrice cattolica in provincia di Ravenna è stata condannata a un anno di reclusione per aver maltrattato ripetutamente un alunno di pochi anni con tirate d’orecchie, il castigo in un ripostiglio e persino il sapone in bocca, per “lavare” le bestemmie pronunciate dal bambino. La maestra è stata assolta dal secondo capo d’accusa, ovvero quello di sequestro di persona, mentre al bambino è stato riconosciuto un risarcimento pari a 12 mila euro. Altri 4mila andranno a ciascuno dei due genitori. La sospensione della pena per la docente è stata subordinata al pagamento dei risarcimenti. Va sottolineato come la maestra sia stata sempre difesa dalla sua scuola, che malgrado le gravi accuse a suo carico non ha mai preso in esame la possibilità di sospenderla dall’attività didattica.
La vicenda si è verificata qualche anno fa. Protagonista un bambino interessato da un disagio comportamentale che lo rendeva particolarmente vivace. A dare l’allarme era stata lui stesso quando – passando dalla scuola materna alle elementari – aveva chiesto alle nuove maestre cosa gli sarebbe accaduto non non avesse obbedito. Perplesse per la strana richieste le insegnanti avevano approfondito, scoprendo che il bimbo aveva subito percosse e addirittura il “lavaggio della bocca” con del sapone come punizione per aver bestemmiato. Immediatamente il caso era stato denunciato e segnalato ai familiari del bimbo, che erano all’oscuro di tutto. Dal canto sua la maestra aveva sempre negato di aver commesso abusi nei confronti del bambino.
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