Al Qaeda, base terroristica in Sardegna (VIDEO)
Sgominata dalla Digos un’organizzazione dedita ad attività criminali transazionali, che si ispirava ad Al Qaeda sposando la lotta armata contro l’Occidente. La cellula era coordinata da un pakistano, imprenditore nel settore delle costruzioni con interessi tra Olbia e Alghero.
Vasta operazione antiterrorismo condotta dagli uomini della Polizia di Stato nei confronti di appartenenti ad un’organizzazione terroristica internazionale affiliata ad Al Qaeda con base operativa in Sardegna. L’indagine, diretta dalla Procura Distrettuale di Cagliari e coordinata dal Servizio Centrale Antiterrorismo (S.C.A.) della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha coinvolto le Digos di sette province italiane. Nell’ambito dell’operazione sono state arrestate numerose persone appartenenti ad un’organizzazione dedita ad attività criminali transazionali, che si ispirava ad Al Qaeda e ad altre formazioni di matrice radicale sposando la lotta armata contro l’Occidente e il progetto di insurrezione contro l’attuale governo in Pakistan.
La strategia degli atti terroristici compiuti era quella di intimidire la popolazione locale e di costringere il governo pakistano a rinunciare al contrasto alle milizie talebane e al sostegno delle forze militari americane in Afghanistan. Gli investigatori del Servizio Centrale Antiterrorismo della Polizia di Prevenzione con la Digos di Sassari hanno riscontrato che alcuni degli arrestati sono responsabili di numerosi e sanguinari atti di terrorismo e sabotaggio in Pakistan compresa la strage nel mercato cittadino Meena Bazar in Peshawaril 28 ottobre 2009, dove un’esplosione uccise più di cento persone. Tra le attività riscontrate – è stato riferito dagli inquirenti nel corso della conferenza stampa negli uffici della procura di Cagliari – ci sarebbe anche l’organizzazione di un attentato contro Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger.
Nove le persone arrestate nell’ambito della maxi operazione. Le accuse, a vario titolo, sono di strage, associazione a delinquere con finalità di terrorismo e di immigrazione clandestina con soggiorno e permanenza sul territorio nazionale di cittadini pakistani e afghani. I terroristi avevano base operativa a Olbia: la cellula era coordinata da un pakistano, Sultan Wali Khan, 39 anni, imprenditore nel settore delle costruzioni con interessi tra Olbia e Alghero. L’uomo avrebbe recuperato i fondi per i gruppi terroristici, grazie a collette tra le comunità islamiche del nord dell’Isola, ufficialmente destinate a scopi umanitari. Secondo una prima ricostruzione, i presunti terroristi gestivano l’arrivo di clandestini di “Serie A”, in aereo e con documenti falsi.
Sono finiti in manette anche Imitias Khan, 40 anni, Niaz Mir, di 41, e Siddique Muhammad, di 37, tutti pakistani rintracciati a Olbia; Yahya Khan Ridi, afghano, 37enne, arrestato a Foggia; Haq Zaher Ui, 52 anni, catturato a Sora (Frosinone); Zuabair Shah, di 37, e Sher Ghani, di 57, pakistani bloccati a Civitanova Marche (Macerata). Altre nove persone sono attualmente ricercate: tre sarebbero ancora in Italia, gli altri, invece, avrebbero già lasciato il Paese.