Una rete dei Consorzi provinciali per il rilancio industriale della Sardegna
Tutti d'accordo al convegno sulla riforma degli enti curata da Università di Sassari e Associs
Occorre creare una rete dei Consorzi industriali provinciali sardi che svolga un ruolo fondamentale, col coordinamento regionale, per il progetto di rilancio della politica industriale regionale. E’ la sintesi emersa stamane nel convegno “Il ruolo strategico dei Consorzi industriali provinciali nella riforma delle autonomie locali” che si è svolto a Sassari nell’aula magna dell’università. L’incontro, voluto da Università di Sassari e Associs – l’associazione che riunisce i Consorzi sardi – ha trovato tutti d’accordo sulla necessità di fare sistema tra gli enti e la Regione per contribuire allo sviluppo del territorio.
A trarre le conclusioni dell’iniziativa è stata l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras, che ha annunciato la prossima convocazione degli Stati generali per un progetto di sviluppo “di cui i Consorzi – ha detto – se sapranno svolgere un ruolo attivo, saranno i partner principali”. La riforma dei Consorzi è attualmente in discussione nelle commissioni regionali competenti, insieme a quella più ampia degli enti locali sardi “ma non immagino un provvedimento rivoluzionario – ha detto ancora l’assessore – perché a volte, in questi casi, si rischia il caos”.
La chiave giusta, quindi, è collaborare in attesa che vengano chiariti punti fondamentali, primo tra tutto quello sulla legge Severino, che sancisce l’incompatibilità, per chi ricopre incarichi politici, di far parte degli organi dirigenziali dei consorzi. Sul tema si è espresso Omar Chessa, prorettore dell’Ateneo sassarese: “Si tratta di enti che hanno una natura ambivalente, quasi anfibia – ha detto – in parte pubblica e in parte aziendalistica. La riforma proposta osserva la Severino nella distinzione netta tra consiglio d’amministrazione e assemblea, ma – ha aggiunto Chessa – questo comporta una maggiore incidenza della rappresentanza imprenditoriale nei futuri cda. Resta chiaro, però che il ruolo dei consorzi, se adeguatamente ripensato, potrà essere certamente propulsivo”.
Che i Consorzi possano essere “perno delle politiche industriali, che rispetto al passato richiedono un’integrazione maggiore tra soggetti locali, nazionali e internazionali” si è detto certo Matteo Caroli, docente di Economia e gestione delle imprese alla Luiss di Roma. “La mission dei Consorzi è rafforzare le imprese insediate e attrarne di nuove: per questo si deve puntare su innovazione, crescita, riduzione dei costi e miglioramento dell’impatto socio-ambientale”, ha detto Caroli, che per gli enti vede un futuro basato su due temi: una nuova fase di sviluppo infrastrutturale che abbia il tema dell’agenda digitale, così come il miglioramento dell’impatto ambientale delle produzioni.
In questo senso si è inquadrato il tema “Nuove dimensioni nella pianificazione delle aree produttive”, curato da Alessandra Casu, docente di Pianificazione urbanistica e ambientale al dipartimento di Architettura dell’università di Sassari. Portando dei casi di studio, è stata illustrata la necessità che le aree industriale siano economicamente ed ecologicamente sostenibili. Sulla stessa linea l’intervento di Luigi Lotto, presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, che ha chiesto la creazione di una governance per lo sviluppo locale e la creazione di condizioni adatte per il rilancio delle imprese, e quello di Franco Sabatini, presidente della commissione Programmazione, Bilancio e Politiche europee del parlamento sardo, incentrato sulla necessità di una strategia industriale regionale efficace che veda i Consorzi come braccio operativo di sostegno al progetto.
Ma che i Consorzi, già oggi, siano enti di cui il territorio non può fare a meno lo ha chiarito l’intervento di Nicola Sanna, sindaco di Sassari, che ha aperto i lavori: “In un periodo di grandi cambiamenti, con l’industria pesante che nel nostro territorio ha ceduto il passo a quella ecosostenibile, i Consorzi sono fondamentali per l’erogazione di servizi utili alla comunità – ha detto – ma devono trasformarsi in uno strumento agevole, non burocratico, leggero per ripensare le questioni contemporanee dei servizi, della telematica, della digitalizzazione: non è un passaggio facile ma ci riusciremo, in collaborazione con la Regione”.
L’estrema attualità della presenza dei Consorzi è stata quindi chiarita da Pasquale Taula, presidente del Consorzio industriale provnciale di Sassari e coordinatore di Associs: “Con piglio quasi imprenditoriale i Consorzi industriali raccolgono la sfida dello sviluppo e in particolare abbracciano le linee guida che emergono dal Piano regionale della giunta Pigliaru basato sull’efficienza”, ha detto, citando alcuni esempi di importanti progetti dei Consorzi sardi: da Carbonia-Iglesias alla Gallura, da Oristano a Tortolì a Sassari sono tante le iniziative di sviluppo messe in cantiere dagli enti consortili.
“E’ giusto e opportuno discutere della futura governance dei Consorzi, che può cambiare, in particolare in questa stagione di riforme istituzionali. Spetta alla politica dare agli enti del futuro l’assetto più utile e opportuno – ha chiarito Taula –, la nostra Associazione è pienamente disponibile a dialogare e dare il proprio contributo. L’Associazione dei Consorzi, in questa occasione ufficiale, ribadisce un punto chiaro e netto: siamo pronti a metterci in gioco, a rivedere – insieme – le nostre funzioni, ad ampliare i nostri ambiti operativi e ad adoperarci con ulteriore impegno nel futuro. Dalla politica e da chi governa in particolare, però, deve giungere una strategia altrettanto netta e chiara: si decida in quali termini e con quali funzioni i Consorzi industriali della Sardegna devono contribuire allo sviluppo dell’economia regionale”.