L’ISIS si fa i selfie e posta sui social, USA localizzano e bombardano jihadisti
E’ stato il generale USA, Herbert ‘Hawk' Carlisle, capo della Air Combat Command, a raccontare al sito Defense Tech, la storia dello “jihadista stupido che ha condiviso una foto sui social network".
Una foto, sembrerebbe un selfie, è costata la vita ad alcuni miliziani dell’Isis, localizzati e colpiti proprio grazie a quel post, pubblicata su Twitter, senza tenere conto dei preziosi dati che così stavano regalando al nemico. E’ stato il generale USA, Herbert ‘Hawk’ Carlisle, capo della Air Combat Command, a raccontare al sito Defense Tech, la storia dello “jihadista stupido che ha condiviso una foto sui social network”. Un’immagine che ha permesso agli analisti dell’intelligence americana di localizzare dove si trovassero i miliziani dello Stato Islamico. Carlisle è stato ben attento però a non rilevare il sistema usato dai servizi di intelligence per individuare la base.
“Dopo che i ragazzi di Hulbert (in Florida, dove ha sede una divisione dei servizi di intelligence militare) hanno individuato il sito, in sole 22 ore siamo stati in grado di distruggerlo”, ha spiegato il generale. Tre bombe di tipo Joint Direct Attack Munition (JDAM) sono state sganciate – forse da droni Reaper o Caccia – sulla struttura strategica dell’ISIS, e i per i jihadisti amanti dei selfie è stata la fine. Non è chiaro dunque se i miliziani si siano dimenticati di disattivare la localizzazione automatica prima di postare, oppure che la fotografia abbia messo in risalto un dettaglio che ha consentito agli analisti di ricavare la località. Carlise ha però accennato chiaramente al fatto che dati importanti si possono reperire sui “social network, i forum aperti”.
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