Peste suina: la Giunta approva il piano regionale 2013
Intensificazione ulteriore dei controlli sugli allevamenti e sulle macellazioni, test dei requisiti di biosicurezza, pattugliamenti nei territori a rischio contro il pascolo illegale e brado, e verifiche in porti e aeroporti: sono solo alcune delle misure contenute nel Piano straordinario di lotta alla peste suina africana 2013 approvato dalla Giunta Cappellacci nell’ultima seduta del 29 marzo. La delibera sul Piano, proposta dall’assessore della Sanità Simona De Francisci, che ha avuto il via libera sia dal ministero della Salute che della Commissione europea (che lo cofinanzia al 50 per cento), ha l’obiettivo di debellare la Psa dall’Isola grazie a un’attività straordinaria e di sorveglianza indirizzate a tutti i suini sardi; al controllo e gestione della movimentazione dei capi sul territorio regionale e alla tutela sanitaria del patrimonio suinicolo regionale ed extra-regionale.
“Proseguiamo senza sosta nell’azione di lotta a questo flagello – spiegano il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore De Francisci – e con il Piano 2013 intendiamo rafforzare le misure già messe in campo l’anno scorso, con il duplice obiettivo di debellare definitivamente la Psa e, dall’altra, consentire agli operatori del comparto suinicolo il mantenimento delle attività produttive di allevamento e trasformazione, primo passo per la valorizzazione e il rilancio di uno dei settori chiave del nostro agroalimentare. Un risultato però al quale si potrà arrivare, come di recente ha esortato a fare nel suo audit in Sardegna anche la Commissione europea, solo con il concorso di tutti i soggetti e con la piena consapevolezza che solamente con un’assunzione di responsabilità comune e una sinergia di istituzioni, servizi veterinari, enti locali, operatori zootecnici, potremo finalmente, dopo 35 anni, arginare questa piaga”.
Una parte rilevante del piano 2013 prevede l’esecuzione, nei laboratori dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna, di 108mila prova “Elisa”, 8mila prove “Pcr” e altrettante per “Ifd”, 2mila per esame virologico e 1.000 per prove Malmquist. Le Asl inoltre potranno temporaneamente rafforzare i propri organici di veterinari e tecnici, secondo quanto previsto dalle norme ministeriali e comunitarie.
Sempre in materia di controlli, le aziende suinicole saranno sottoposte a visite ufficiali, per verificare il rispetto delle norme su registrazione e identificazione degli animali e nel contempo aggiornare la banca dati dell’anagrafe suina, anche sotto forma di ispezioni. Viene inoltre istituito un registro delle ispezioni svolte dai veterinari negli stabilimenti autorizzati all’invio di prodotti a base di carne suina al di fuori del territorio regionale. Ancora, nei porti ed aeroporti i Servizi veterinari dovranno vigilare sulla corretta esposizione della cartellonistica per informare i passeggeri almeno una volta alla settimana sui divieti esistenti. In collaborazione con le Prefetture, saranno date istruzioni alle forze dell’ordine sull’attività di vigilanza nei trasporti su strada. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza su ristoranti e agriturismo, é distribuita ai Servizi veterinari un’apposita check-list. In caso di irregolarità il veterinario addetto ai controlli prescriverà al proprietario i correttivi per sanare le inadempienze entro 15 giorni.
Il Piano è interassessoriale e oltre alla Sanità coinvolge gli assessorati dell’Ambiente (per le misure sulla fauna selvatica e per le funzioni di polizia forestale e di lotta al pascolo brado) e dell’Agricoltura (per l’incentivazione e la promozione dell’allevamento suinicolo), con la collaborazione, oltre che delle Asl e dello Zooprofilattico della Sardegna, del Centro di referenza nazionale delle pesti suine (Cerep), dello Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, dell’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale. Il Piano ribadisce il divieto di pascolo brado su tutto il territorio isolano a tempo indeterminato e intensifica la vigilanza attraverso le forze dell’ordine e il Corpo forestale. Tutti i suini illegali, privi di marchi identificativi, saranno abbattuti. È consentito l’utilizzo dei terreni demaniali da destinare al pascolo semi-brado dei suini ma secondo alcune precise condizioni, tra le quali che i terreni siano delimitati con doppi recinti inamovibili per evitare il contatto tra i suini domestici e il selvatico.
Nei prossimi giorni l’assessore De Francisci farà il punto sul Piano 2013 con i direttori generali delle Asl e successivamente il tavolo sarà allargato all’Anci e alle organizzazioni agricole. Il piano e la delibera sono consultabili sul sito della Regione Sardegna, http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20130403152049.pdf