Al Manoscritto si parla de “I Quattro accordi” di Miguel Ruiz
Mercoledì 10 Aprile alle ore 20.30 presso la libreria il Manoscritto di via Pascoli 45 ad Alghero si terrà un incontro-dibattito sull’opera “I Quattro accordi” di Don Miguel Ruiz, edizioni Il punto d’incontro.
Don Miguel Ruiz appartiene a una famiglia di guaritori messicani: sua madre era una nota curandera e il nonno era un nagual tolteco. Completati gli studi di medicina, don Miguel ritorna in Messico dove riscopre gli antichi insegnamenti della sua infanzia. Per circa trentanni Ruiz ha condiviso la sua particolarissima fusione di antica saggezza e moderne conoscenze, attraverso conferenze, workshop e viaggi nei luoghi sacri di tutto il mondo, per guidare le persone al di là della paura e delle credenze che limitano la libertà e l’amore.
Nell’opera “I Quattro Accordi”, don Miguel Ruiz ci rivela la fonte delle credenze autolimitanti che ci privano della gioia e che creano inutili sofferenze. Basato sull’antica saggezza tolteca, I quattro accordi offre una valido codice di condotta che può rapidamente trasformare la nostra vita in una nuova esperienza di libertà, di vera felicità e di amore.
Il libro: “Gli esseri umani vivono in un perenne stato di sogno. Sognano quando il cervello dorme, ma anche quando è sveglio. Hanno saputo creare un grande sogno esteriore, il “sogno della società”, costituito da innumerevoli sogni personali, familiari e di comunità. Questo sogno esteriore possiede una grande quantità di regole che ci sono state inculcate fin dalla nascita. Abbiamo così imparato come comportarci in una data società, cosa credere, cosa è bene e cosa è male, bello o brutto, giusto o sbagliato. Non abbiamo scelto queste credenze e queste regole; ci siamo nati e le abbiamo apprese secondo un processo di “addomesticamento” in cui le informazioni sono passate dal sogno esteriore a quello interiore, andando a formare il nostro personale sistema di credenze. A questo punto non c’è più bisogno di “istruttori” esterni, giacché diventiamo noi stessi i nostri giudici. Tutto ciò che crediamo su noi stessi e sul mondo rientra in quel sogno interiore, che tuttavia ci è giunto dall’esterno e che ci impedisce di vederci per come siamo veramente.