Peste suina africana: nuovo caso a Bonorva
Un nuovo focolaio di peste Suina Africana è stato identificato dai Veterinari della ASL di Sassari in un’azienda suina di Bonorva. I sanitari, allertati dall’allevatore dopo la morte sospetta di 4 suini e 8 suinetti su un totale di 41 capi presenti, hanno immediatamente effettuato i prelievi di organo destinati ai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari che hanno confermato la presenza della malattia.
L’Unità di Crisi Locale per la PSA, che si è riunita presso la sede del Servizio Veterinario della ASL, ha definito le zone di vincolo dei 3 km della zona di protezione e 10 km della zona di sorveglianza. Le aziende suine in vincolo sanitario sono 10 nella prima e 103 nella seconda. Gli allevatori interessati sono stati avvisati mediante “sms alert” sulle misure di blocco della movimentazione e i controlli sanitari cui verranno sottoposti.
Questa mattina, il Gruppo di intervento Veterinario ha provveduto all’abbattimento e distruzione di tutti i capi presenti e alla disinfezione dell’allevamento, mentre è in corso l’indagine epidemiologica al fine di valutare la possibile causa dell’introduzione del virus. L’allevamento interessato è di tipo semibrado. Sono state definite, quindi, le azioni sanitarie da adottare nell’immediato. Nella Zona di Protezione verranno effettuate accurate visite cliniche nelle aziende presenti al fine di individuare immediatamente eventuali ulteriori focolai secondari.
Quest’ultimo è il secondo focolaio diagnosticato nel territorio di competenza della ASL di Sassari nell’anno 2013 dopo quello segnalato il 20 marzo nel comune di Burgos. “Rivolgiamo ancora una volta un appello a tutti perché vengano rispettate le prescrizioni che vietano il pascolo brado dei suini domestici – ricordano i veterinari del Dipartimento di Prevenzione. “Il virus è ancora presente nei cinghiali e se non si interrompe la promiscuità con questi l’epidemia non si ferma. I suini devono essere assolutamente confinati all’interno delle strutture e dei recinti autorizzati e soprattutto non bisogna alimentarli con residui alimentari che potrebbero essere infetti”.
Tutte le zone di vincolo sanitario presenti nella ASL di Sassari a seguito di diversi focolai riscontrati nel domestico che interessavano oltre 1000 aziende suine, erano stati da poco tempo revocati dopo i favorevoli controlli sanitari da parte dei Veterinari.