Gac, la progettazione europea passa per la cooperazione
Il Gruppo di Azione Costiera del nord Sardegna ha pianificato due giornate operative di lavori che si sono concluse con un incontro dal titolo "Pesca: Diversificazione, commercializzazione, cooperazione: tre leve per la programmazione 2014-2020”", svoltosi in Camera di Commercio a Sassari
Sono stati due giorni intensi per far conoscere il sistema della pesca a Nord della Sardegna e confrontarsi con altre realtà. Per studiare da vicino anche le buone pratiche adottate da altri e progettare insieme il futuro di questo settore. Che non è solo sardo ma italiano e prim’ancora europeo. Per puntare sulla filiera ittica attraverso azioni di sistema che coinvolgano tutti i protagonisti di questa filiera.
Così, nell’ambito delle attività di comunicazione del PSL “Pesca e sviluppo sostenibile del Nord Sardegna” e cooperazione con il GAC Mare delle Alpi e altri GAC partner, il Gruppo di Azione Costiera del nord Sardegna ha pianificato due giornate operative di lavori che si sono concluse con l’incontro “Pesca: Diversificazione, commercializzazione, cooperazione: tre leve per la programmazione 2014-2020” che oltre alle relazioni ha individuato tre focus group nei quali sono stati raccolti spunti e opinioni buone per la prossima programmazione.
All’incontro, organizzato in Camera di Commercio, hanno preso parte tra gli altri il presidente del Gac nord Sardegna, Benedetto Sechi, Enrico Lupi, presidente del Gac mare delle Alpi in Liguria, Gerard Romiti, presidente del comitato nazionale francese della pesca e dell’allevamento, Francois Arrighi, coordinatore del gruppo regionale corso per lo sviluppo delle zone di pesca. A fare gli onori di casa, il presidente della Camera di Commercio, Gavino Sini e il segretario generale Pietro Esposito. Da tutti gli interventi un elemento caratterizzante: la cooperazione che per la prossima programmazione europea deve vedere tutti uniti per rilancio di un settore dalle grandi potenzialità che chiede promozione, regole certe e tutele.
“Con il nostro Gac – è stato il commento di Benedetto Sechi- stiamo facendo un gran lavoro di sensibilizzazione e di sistema per il sostegno della pesca. E siamo certi di aver imboccato la strada giusta anche se non si tratta di un cammino semplice. Ma i segnali che favoriscono un’unità di intenti tra tutte le componenti territoriali che abbiamo riunito a Sassari, ci fanno ben sperare nella riuscita delle azioni che stiamo ponendo in essere e anche nella prossima programmazione.”
Già, la prossima programmazione su cui in tanti hanno lavorato nella sessione pomeridiana. Elemento di continuità lanciato anche dal direttore del Gac, Silvia Solinas, che garantirà maggiori benefici a tutti i soggetti racchiusi nella filiera. La Sardegna può e deve puntare sull’economia del mare con le sue 598 imprese in ambito regionale – con un flotta composta da 1312 pescherecci – ma che di fatto esporta solo a Malta, il 93% del pescato locale. Il tonno rosso pescato a Carloforte. Un export che vale circa due milioni di euro. L’import ne vale quasi sette, di milioni, e per il 49% è spagnolo, per un 30% greco, poi francese (18%) e danese(2%). Questo come dai dati diffusi da Antonella Viglietti, funzionario dell’ente camerale.
Gli eventi hanno rafforzato l’interscambio e la cooperazione tra GAC intorno ad obiettivi ed interessi comuni legati alla filiera ittica che può e deve integrarsi a quella turistica passando per azioni, strategie comuni e un forte e costante interscambio di esperienze concrete. Come l’interessante avvio, ieri, nel quale la delegazione ospite del GAC “Il Mare delle Alpi”, i rappresentanti del GAC della Corsica e del GAC Sardegna Orientale, e gli altri componenti della delegazione, hanno visitato un impianto di acquacoltura, insieme agli operatori di pesca turismo e raggiunto, poi, l’Asinara per un confronto con i rappresentanti del Parco sul tema della pesca e del pesca-turismo nell’aria marina protetta.