Getta l’ancora in acque protette, denunciato svedese
L'operazione è iniziata nel pomeriggio di ieri, quando la sala operativa della Capitaneria ha ricevuto diverse segnalazione dagli operatori dell'Ente Parco.
Un’operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente marino, portata a termine nel pomeriggio di ieri dalla Guardia Costiera di Porto Torres, ha portato alla denuncia a piede libero di un cittadino di nazionalità svedese a bordo di un’imbarcazione da diporto all’ancora nello specchio acqueo di Cala Sant’Andrea nell’Area Marina Protetta dell’Asinara.
L’operazione è iniziata intorno alle ore 14.00, quando la sala operativa della Capitaneria di porto turritana ha ricevuto diverse segnalazione dagli operatori dell’Ente Parco che denunciavano la presenza di un’unità da diporto ancorata di fronte la spiaggia di Cala Sant’Andrea.
Immediatamente, si è provveduto a far convergere sul posto il GC B27, battello costiero in dotazione alla Guardia Costiera di Porto Torres impiegato nell’operazione “Mare Sicuro” 2015, particolarmente adatto per le sortite veloci negli specchi acquei costieri di basso fondale, che ha intercettato un’imbarcazione da diporto battente bandiera svedese che aveva dato fondo all’ancora nel tratto di mare vietato, zona particolarmente delicata per la presenza di praterie di posidonia, con a bordo 2 persone.
Cala Sant’Andrea è un sito protetto che ricade nella Zona A all’interno dell’area di riserva integrale, specchio acqueo dove è assolutamente vietata qualsiasi attività legata agli usi pubblici del mare come la navigazione e l’ancoraggio, finanche lo stesso accesso e balneazione, come disposto dal Regolamento dell’Area Marina protetta dell’Asinara a tutela del delicato ecosistema marino.
Non appena intercettata dai militari della Guardia Costiera, l’unità è stata scortata nel vicino porto di Stintino per gli ulteriori accertamenti documentali e gli atti di Polizia giudiziaria.
AI termine dell’attività di controllo, il Comandante dell’unità, di nazionalità svedese, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari per aver violato i rigorosi divieti di navigazione ed ancoraggio all’interno del sito marino protetto.
L’attività di pattugliamento della Guardia Costiera continuerà regolarmente, a tutela degli ecosistemi marini e della salvaguardia della vita umana in mare.