Carcere di Uta, mensa chiusa causa roditori
La protesta degli agenti e la denuncia della carente organizzazione e programmazione dei servizi evidenziata dai sindacalisti Ugl e Uil regionali Polizia Penitenziaria.
Quotidianamente vengono cucinati 150 pasti: una situazione evidenziata dagli agenti di polizia penitenziaria e denunciata dal segretario Ugl Penitenziaria Alessandro Cara per una situazione di carente organizzazione e programmazione dei servizi. Il malore accusato per l’eccessivo caldo da un agente di polizia penitenziaria in servizio nel nuovo carcere di Uta ha immediatamente scatenato le polemiche: altri casi simili negli ultimi giorni si sarebbero verificati casi identici.
Anche il segretario regionale Uil Penitenziari Michele Cireddu evidenzia la necessità di intervenire con urgenza poiché “il sevizio di sorveglianza è al limite della sopportazione umana. Alcuni poliziotti hanno accusato un malore e sono dovuti ricorrere alle cure del medico dell’Istituto e non hanno potuto continuare il servizio: cali di pressione, nausea, perdita di sangue dal naso, sono alcuni sintomi accusati durante la sorveglianza”.
“Il servizio della Polizia Penitenziaria – conclude il sindacalista – è già estremamente difficile, esistono difficoltà oggettive legate alla carenza organica ed al numero troppo elevato di detenuti, ai recenti episodi di tensione nelle sezioni roventi, alle aggressioni, al mancato pagamento delle missioni, degli straordinari; di contro sono state addebitate cifre esorbitanti agli agenti per la fruizione delle camere della caserma”.