Finanziaria, nessuna attenzione ai problemi del comparto agricolo
“Una manovra Finanziaria di difesa e sostanzialmente di assistenza che non dà attenzione ai problemi dello sviluppo e sostegno alle imprese”. È critico il giudizio espresso da Copagri Sardegna dopo l’audizione di ieri tra la Terza commissione del Consiglio regionale (Programmazione e bilancio) e le organizzazioni agricole sulla proposta di manovra finanziaria 2013-2015 avanzata dalla Giunta. In particolare per il settore agricolo, le cifre sono illuminanti: le somme indirizzate effettivamente alle imprese agricole ammontano a 12.641.000 euro, una somma pari allo 0,15% della spesa totale prevista dal bilancio regionale, escluse le risorse destinate alle Agenzie agricole regionali, alle Associazioni provinciali allevatori e alla promozione istituzionale.
Secondo Copagiri Sardegna “È indispensabile una correzione della manovra attraverso il recupero di risorse da destinare al settore agricolo, compresi i 25 milioni originariamente previsti dalla proposta di legge finanziaria per il credito agricolo, ma stralciati dalla Presidenza del Consiglio come norma intrusa. La somma – continuano da Confederazione Produttori Agricoli Sardegna – potrebbe essere destinata in primo luogo al ripristino del credito di esercizio già previsto dall’art. 23 della L.R. n. 15/2010; a coprire le spese di assistenza e consulenza a favore degli agricoltori sopportate dai consorzi fidi agricoli; al potenziamento dell’osservatorio ovicaprino; alla diversificazione delle produzioni ovicaprine, ma riservando l’intervento alle imprese cooperative di trasformazione; alla riproposizione degli interventi funzionali alla ripresa del settore ceralicolo; al rafforzamento della struttura finanziaria delle cooperative di trasformazione”.
“I finanziamenti – concludono dalla Confederazione – servirebbero per proseguire l’opera di ammodernamento delle strutture di allevamento suinicolo nelle aree ad alto rischio e per realizzare i centri di raccolta latte a supporto delle Organizzazioni di produttori (Op) e caseifici cooperativi”.