Porto Torres, riconoscimento pubblico per Luca Parodi
Il ragazzo disabile che ha conseguito la laurea è stato premiato nel Palazzo del Marchese dall’amministrazione
Una pergamena, una medaglia ricordo e le parole del sindaco Sean Wheeler per riconoscere pubblicamente a Luca Parodi, il ragazzo con Xfragile che nei giorni scorsi ha conseguito la Laurea in Scienze della Comunicazione, l’affetto della comunità di Porto Torres per la “perseveranza che gli ha consentito di trasformare gli ostacoli in sfide da vincere e le difficoltà in opportunità”. Alla cerimonia che si è tenuta questa mattina nella sala conferenze del Palazzo del Marchese hanno partecipato Luca e la sua famiglia, ma anche gli amici e gli educatori che in questi anni hanno supportato il ragazzo nel percorso che l’ha portato al conseguimento del titolo di studio, ottenuto nonostante le difficoltà legate alla grave disabilità.
Un vero esempio per chi si arrende troppo presto o per chi pensa che i risultati si raggiungano senza impegno, in tutti i campi. Luca ha centrato l’obiettivo usando la comunicazione aumentativa che gli ha permesso di relazionarsi nonostante l’impossibilità di pronunciare le parole. Luca, quindi, si esprime in un modo diverso, ma le sue richieste sono sempre molto chiare per tutti: per dare inizio alla cerimonia, infatti, ha prima “obbligato” sindaco, assessori e consiglieri a scrivere la dedica sulla sua tesi di laurea. Poi si è potuto dare il via, con la consegna dell’attestato e della medaglia d’argento che riporta il logo del Comune di Porto Torres.
Il sindaco Wheeler ha voluto leggere in sala un testo scritto proprio dal ragazzo in occasione di uno dei tanti appuntamenti del Progetto Filippide, attività atletica in cui Luca, assieme a tanti altri ragazzi con disabilità, è impegnato da anni: «Violento è sempre percorrere nuove strade – scrive il giovane studente nel testo letto dal primo cittadino – c’è la paura di deludere le gioiose aspettative e ci sono le infinite difficoltà oggettive di ognuno di noi. Fortunatamente abbiamo superato questi ostacoli. Il lavoro vero non è stato certamente quello della maratona finale, ma il lavoro costante fatto nei mesi precedenti. Forti menti sono le nostre e di tutti quelli che hanno reso possibile questa avventura».