Confartigianato e Cna: pagamento rimborsi al rallentatore
Confartigianato Imprese Sardegna e Cna Alimentare Sardegna chiedono l’abrogazione dell’articolo 62 del decreto CresciItalia del 24 gennaio 2012, che, nelle intenzioni del legislatore, avrebbe dovuto regolare i tempi di pagamento nella filiera agro-alimentare; così però non è stato, visto che in realtà, è diventato un concentrato di complicazioni interpretative e di adempimenti burocratici, senza offrire una certezza giuridica alle aziende del settore. Le due Associazioni Artigiane hanno perciò chiesto che le transazioni commerciali nel settore alimentare siano regolamentate con le disposizioni della legge sui tempi di pagamento in vigore in Italia dall’1 gennaio 2013.
Per Michele Peano, Presidente di CNA Alimentare Sardegna “l’articolo 62 prevedendo tempi diversi dei termini di pagamento a secondo della deperibilità o meno della merce, obbliga le imprese ad emettere più fatture per la stessa spedizione. Un esempio è rappresentato dalla fatturazione di un cesto natalizio – continua Peano – che avendo all’interno prodotti deperibili e non, costringe l’impresa a produrre ben 3 fatture: una per i prodotti deperibili, una per quelli non deperibili e una per il cesto”.
Anche per Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna trattasi di “procedure complesse, come ad esempio l’obbligo della certificazione dell’avvenuto ricevimento della fattura, vanno nell’opposta direzione. Come se non bastasse – precisa Murgianu – un recente disciplinare dell’Antitrust stabilisce accertamenti sulle presunte violazioni solo nel caso di chiaro squilibrio fra le parti contraenti, mentre la legge non lo prevede”.
A rendere la vicenda ancora più assurda, secondo Confartigianato e CNA, vi è il fatto che un articolo di legge composto di soli 11 comma vede oggi ben tre versioni, con una probabile quarta in arrivo, del proprio regolamento attuativo, già pubblicato ben oltre i tempi previsti”. Il presidente Michele Peano, di CNA Alimentare precisa che “sull’articolo 62 si registrano posizioni opposte: il Ministero dello Sviluppo Economico lo considera abrogato mentre per il Ministero dell’Agricoltura è tuttora in vigore, creando confusione ed incertezza nelle imprese che devono rispettarlo”. Murgianu di Confartigianato conclude che “gli imprenditori – soprattutto in questo momento di crisi economica, avrebbero bisogno dell’impegno delle Amministrazioni Pubbliche a semplificare le procedure amministrative, e invece devono perdere tempo e denaro dietro le bizzarrie ministeriali”.
Va precisato che CNA Alimentare Sardegna e Confartigianato Imprese Sardegna avevano rilevato le carenze e le storture del provvedimento già nella fase della sua predisposizione e avevano chiesto da subito l’adeguamento alla direttiva europea 7/2011 sui termini di pagamento, in vigore in Italia dal 1° gennaio 2013, che tutela le imprese salvaguardando la loro autonomia negoziale.