Sclerosi multipla: triste primato della Sardegna anche in età pediatrica
Pubblicato sull' "European Journal of pediatrics" uno studio dell'Università di Sassari
La sclerosi multipla è diffusa in Sardegna molto più che in qualunque altra parte del mondo. È un fatto noto che viene ulteriormente confermato da una ricerca epidemiologica svolta da alcuni studiosi dell’Università di Sassari. La novità contenuta nell’articolo “Epidemiology of multiple sclerosis in the pediatric population of Sardinia – Epidemiologia della sclerosi multipla nella popolazione pediatrica del Nord Sardegna”, recentemente pubblicato dal prestigioso European Journal of Pediatrics, riguarda la fascia di popolazione tra 0 e 18 anni (LEGGI l’articolo).
Prima raccolta di dati sistematica in età pediatrica. Per la prima volta, è stato dimostrato che la Sardegna si colloca, purtroppo, al primo posto nel mondo per incidenza della sclerosi multipla anche in età pediatrica. Un gruppo di ricerca guidato dal prof. Stefano Sotgiu, responsabile della clinica di Neuropsichiatria infantile (Azienda ospedaliero universitaria Sassari), ha esaminato cartelle cliniche e ambulatoriali, risonanze magnetiche di tutti i centri neuropsichiatrici, neurologici, riabilitativi territoriali e ospedalieri delle due province di Sassari e Olbia-Tempio, al fine di assicurare la massima completezza dei dati. Sono state prese in considerazione le diagnosi di Sclerosi multipla, di malattia demielinizzante, neurite ottica, mielite trasversa e di CIS (Clinically isolated syndrome) ritenuta a tutti gli effetti l’esordio della Sclerosi multipla, riferite a bambini e ragazzi entro i 18 anni di età, nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2001 al 31 dicembre 2013. I dati sono stati riportati alla popolazione pediatrica di riferimento di entrambe le province al fine di calcolarne i tassi di prevalenza e di incidenza.
Un’incidenza 2-3 volte superiore al resto del mondo. I risultati mostrano un’incidenza annuale di nuovi casi pari a 2,85 per la Sclerosi multipla definita e 0,68 per la CIS: complessivamente sono quindi 3,5 i nuovi casi ogni anno per ogni 100.000 ragazzi e ragazze nelle due province di Sassari e Olbia-Tempio. La prevalenza totale è pari a 33,3 casi di Sclerosi multipla definita o iniziale per ogni 100.000 ragazzi. Questi numeri allarmanti superano di 2, e in alcuni casi anche di 3 volte, i dati riscontrati in altri Paesi nei quali la medesima analisi è stata effettuata: Olanda, Germania, USA e Canada.
Sardegna, Isola delle autoimmunità: una possibile spiegazione. “La Sclerosi multipla è una malattia cronica infiammatoria autoimmune del sistema nervoso centrale che affligge tipicamente giovani-adulti ma anche bambini e adolescenti” – spiega Stefano Sotgiu – Dopo i traumatismi della strada, la Sclerosi multipla è la più importante causa di disabilità nei giovani”. Nell’articolo pubblicato dallo European Journal of Pediatrics, il prof. Sotgiu illustra brevemente anche una possibile spiegazione. “La Sardegna è l’Isola delle autoimmunità: si pensi, oltre alla Sclerosi multipla, al diabete tipo I, alle tiroiditi, alla celiachia, patologie che colpiscono la popolazione sarda molto più che la gran parte del resto del mondo –continua Stefano Sotgiu – Credo che ciò abbia a che fare con la secolare lotta genetica dei sardi contro la malaria”. Un processo che ha portato, fra l’altro, alla selezione di globuli rossi lievemente modificati che, se da un lato erano utili per neutralizzare il plasmodio della malaria, dall’altro hanno portato alla luce patologie quali le talassemie e il favismo. Ma dopo la seconda guerra mondiale, in pochi anni, tutto cambia: eradicata la malaria grazie al massiccio uso di DDT, sconfitta la tubercolosi, i parassiti intestinali e le infezioni tramite l’introduzione dei vaccini, il DNA dei sardi non avrebbe fatto in tempo a ritrasformarsi e mettersi al passo con le migliorate condizioni igieniche dell’isola, liberata da molti agenti patogeni. “Naturalmente questa è solo un’ipotesi che andrà studiata e verificata”, conclude Stefano Sotgiu.
Il gruppo di ricerca. Del team di ricerca fanno parte anche la dott.ssa Silvia dell’Avvento, specializzanda in Neuropsichiatria infantile, la dott.ssa Ica Manca (ora trasferita all’ASL n.1 di Sassari), il prof. Giovanni Sotgiu, docente di Statistica medica dell’Università di Sassari e la dott.ssa Alessandra Sotgiu, ricercatrice e docente nel Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo di Sassari.