Edilizia: in Sardegna 26mila occupati in meno dal 2008 a oggi
L’isola è tra le prime quattro regioni dove, percentualmente, si è registrato il calo maggiore. Nel 2014 chiuse 500 imprese
In Sardegna 26mila occupati in meno dal 2008 a oggi e nel 2014 chiuse 500 imprese. Murgia, Presidente Confartigianato Edilizia Sardegna: “Bene i progetti di riqualificazione degli addetti ma occorre creare opportunità di mercato”. E’ sempre negativo il trend delle imprese edili della Sardegna. Gli occupati sono passati da 63.005 del 2008 ai 36.521 del primo trimestre di quest’anno, con una perdita secca di 26.484 unità (-42%), contro una media nazionale del -24,1%. L’isola è tra le prime quattro regioni dove, percentualmente, si è registrato il calo maggiore dopo Calabria (- 55,3%), Sicilia (-48,2%) e Molise (-46,5).
Tra il totale delle imprese impegnate nelle costruzioni (artigiane e non), alla fine del IV trimestre 2014 se ne registravano 18.911 di cui 11.235 artigiane (il 59,4%); quest’ultimo comparto ha registrato un decremento annuale (2014 su 2013) di 496 unità (-4,2% contro il -3,3% nazionale). A livello provinciale, alla fine del 2014, Sassari era la provincia in cui si registravano il maggior numero di imprese edili (7.503 di cui il 56,5% artigiane, ovvero 4.242). Al secondo posto Cagliari con 6.892, di cui 3.611 artigiane (52,4%). Terzo posto per Nuoro con 3.137 imprese (di cui 2.314 artigiane ovvero il 73,8%). Infine Oristano con 1.379 imprese edili di cui 1.068 artigiane (77,4%).
Per intervenire sui problemi che attanagliano il comparto dell’edilizia, nei giorni scorsi a Cagliari l’Assessore Regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha presentato il “Progetto ICO” per l’edilizia, che prevede diverse iniziative rivolte alle imprese e ai lavoratori dell’intera filiera delle costruzioni. A margine dell’incontro, il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, Luciano Murgia, ha così commentato l’iniziativa: “Ben vengano i progetti incentrati sul rilancio del settore edile e questa è un’importante iniziativa che dimostra un’adeguata attenzione al comparto”.
“Tuttavia – continua Murgia – operazioni di tal genere, che mirano alla riqualificazione e al reinserimento dei lavoratori in edilizia, possono funzionare se inquadrate in un sistema più generale nel quale l’Amministrazione pubblica attua in maniera celere tutti i programmi di opere pubbliche dei quali si sta parlando nell’ultimo periodo e, inoltre, acceleri la spesa per azzerare i debiti nei confronti delle imprese”.
“Per far funzionare questo progetto – conclude il Presidente Murgia – occorre che ci siano le condizioni perché le imprese abbiamo nuovi spazi di mercato. Se manca il lavoro per le imprese è inutile avere addetti riqualificati”. “Il progetto va inquadrato all’interno delle politiche che l’Assessorato sta attuando in materia di formazione continua – sottolinea Stefano Mameli, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – è per questo importante che le diverse opzioni formative, inerenti l’intera filiera delle costruzioni, siano coordinate tra loro per incidere veramente sulle professionalità dei lavoratori che nelle imprese edili artigiane, spesso, coincidono anche con gli imprenditori”.