Una 43enne residente a Sa Segada utilizza il figlio per rubare un cellulare all’aeroporto
Gli agenti della polizia aeroportuale sono risaliti all'autrice del furto grazie alle immagini delle telecamere di viseosorveglianza
L’aumento del flusso passeggeri all’aeroporto di Alghero e Fertilia nei mesi estivi è stato accolto e valutato in tutta la positività che da tempo ci si augura di assaporare in periodo di recessione globale per l’intero territorio Isolano. Alla crescita del settore trasporti aeroportuali di contro va sottolineato che nei porti e aeroporti della Sardegna aumentano anche i fatti di cronaca quotidiana per scippi, furti, ispezioni e controlli sui bagagli al seguito e di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Ora l’attenzione va allargata ai senza lavoro che vivono di espedienti, attenti ad adocchiare qualche passeggero distratto, come è capitato ad una signora che per necessità ha voluto ricaricare il cellulare a batteria ormai scarica. La donna si è allontanata per un veloce acquisto al vicinissimo bar tabacchi per poi constatare che il cellulare in carica era sparito. Il furto è stato immediatamente comunicato alla Polizia di stanza ai controlli nell’aeroporto che si sono attivati a visionare le telecamere dell’aerostazione alla ricerca di qualche elemento valido per poter venire a capo della sparizione del telefonino.
La sorpresa è subito arrivata allorché le immagini hanno dato modo di individuare una donna che parlava con un bambino di circa dieci anni. Più avanti i fotogrammi sui movimenti incerti del ragazzino che si dirige verso il cellulare da prelevare. Per la Polizia aeroportuale è stato facile risalire alla madre del ragazzino che materialmente ha compiuto il furto: una 43enne residente nella Borgata di Sa Segada che all’indomani ha ricevuto la visita dei poliziotti per la stesura della denuncia militari l’hanno raggiunta il giorno dopo nella sua abitazione in borgata e hanno formalizzato la denuncia.