Albergatori contro UE, Regione: «Filo diretto con rappresentanza italiana in Europa»
«All’attenzione di Bruxelles ci sono ora alcune proposte formulate dagli uffici della Regione tese ad attutire il peso del recupero finanziario già sancito da più sentenze».
In una nota stampa, la Regione annuncia sviluppi sull’intricata vicenda della richiesta di restituzione, da parte dell’Unione Europea, dei contributi assegnati agli albergatori, tra cui alcuni di Alghero (LEGGI).
«La vicenda del recupero dei contributi agli albergatori che hanno usufruito dei benefici previsti dalla Legge 9/1998 è costantemente seguita dalla Presidenza della Regione con l’obiettivo prioritario di limitare i danni a distanza di oltre 10 anni dagli eventi. Dopo alcune riunioni tecniche è stato creato, nel corso del mese di agosto, un filo diretto con la rappresentanza Italiana all’UE raccogliendo la disponibilità in prima persona dell’ambasciatore Sannino e dei suoi stretti collaboratori per attivare contatti diretti con la Commissione Europea».
«All’attenzione di Bruxelles ci sono ora alcune proposte formulate dagli uffici della Regione tese ad attutire il peso del recupero finanziario già sancito da più sentenze. La Presidenza, consapevole delle notevolissime difficoltà, sta preparando inoltre per il mese di settembre un incontro diretto con la Commissione, al termine del quale si conosceranno le eventuali soluzioni di alleggerimento che potranno essere attivate. Gli uffici e i legali della Regione hanno sempre operato correttamente per ridurre le conseguenze dell’intervento, generato da più delibere di Giunta adottate tra il 1999 e il 2000. In virtù di questi provvedimenti gli operatori ottennero incentivi con modalità purtroppo risultate in pieno contrasto con la normativa sulla concorrenza. Pertanto, nel consentire ora in tutti i modi agli albergatori di evitare i danni causati dal rimborso forzoso, è opportuno ricordare che sarà anche fondamentale evitare il rischio concreto che il peso del risarcimento di ben oltre 20 milioni di euro sia scaricato interamente sulla popolazione della Sardegna».