Italo Balbo, un Italiano a Broadway
L'opinione di Vittorio Guillot
A Broadway, la più importante via di New York, è ancora stampata in caratteri di bronzo la scritta: ‘ 21 Luglio 1933. Il maresciallo dell’aria Italo Balbo e gli equipaggi dei 24 idrovolanti per il loro volo da Roma Chicago. Il nome di Italo Balbo e quello storico evento sono ricordati assieme a quelli dei grandi uomini che passarono per quella via da trionfatori :Nimitz, Eisenhower, Mac Arthur, Nerhu , De Gaulle, Adenauer e tanti altri personaggi. Malgrado la guerra terribile combattuta anche contro l’Italia e la caduta del fascismo, di cui Italo Balbo fu uno dei massimi esponenti, l’America ricorda ancora quell’evento storico. D’altra parte, in altra parte della stessa città è stampato a fuoco ed in caratteri cubitali, il verso di Virgilio ‘ Nessun giorno vi cancellerà col passare del tempo’.
In Italia, invece, il nome di Italo Balbo non è indicato in nessuna via o piazza né in nessun monumento e , a volte, è riportato solo di sfuggita in qualche libro di storia. Perché? Ma, evidentemente, perché quella impresa fu voluta dal regime fascista! Che le trasvolate atlantiche abbiano segnato un momento fondamentale per lo sviluppo della aeronautica perché , con esse, si idearono i primi aerofari e le prime aerovie, è un dettaglio assolutamente insignificante per la faziosa e meschina mentalità ancora oggi dominante nel nostro così detto Bel Paese . Perciò anche quel grandioso evento deve essere dimenticato, rimosso, abbandonato alla ‘damnatio memoriae’ e, con esso, devono essere dimenticati anche gli aviatori che caddero, con i loro velivoli, per renderlo possibile. Questa meschina tendenza a rimuovere dalla memoria i grandi fatti che, malgrado le miserie umane che li accompagnano , costituiscono un punto di orgoglio nella storia di un popolo, è una misera vocazione tutta italiana.
Eppure, a ben guardare, noi italiani non siamo affatto inferiori a nessuno ed un bel contributo alla civiltà umana lo abbiamo dato e potremmo ancora darlo. I russi, ad esempio, ricordano con rispetto tutti i personaggi che segnarono dei momenti importanti nelle loro vicende nazionali. Ricordano Rurik, il vichingo che fondò il più antico regno russo e Vladimir, il primo zar cristiano, che tanto contribuì a formare l’identità culturale russa. Ricordano Alessandro Nevskj , che iniziò la guerra di liberazione della Santa Madre Russsia dalla schiavitù mongola. Così pure ricordano Ivan il Terribile, che consolidò lo stato e ricacciò definitivamente i mongoli nelle loro steppe asiatiche. Ricordano Pietro il Grande e la zarina Caterina, che dettero un volto moderno al Paese e ne fecero una potenza rispettata da tutti. Ricordano persino Stalin, che sviluppò la industrializzazione dell’U.R.S.S. e la condusse alla vittoria nella ‘guerra patriottica ‘ ( dicesi ‘guerra patriottica’ e non comunista o rivoluzionaria) contro l’aggressione tedesca. Ricordano la conquista dello spazio, attuata dal regime comunista con l’invio nella stratosfera del primo satellite artificiale, lo Sputnik, e con le memorabili imprese di Gagarin.
Non si può certo dire che quei personaggi fossero esenti da contraddizioni, debolezze, colpe e, persino, da crimini spaventosi, né si vuole esaltare i loro comportamenti , a volte anche feroci. Solo le nostalgiche epigoni del comunismo possono nutrire una insana simpatia per quel regime . In Russia, piuttosto, si vuole sempre ricordare quanto nell’operato dei personaggi storici ci fu di concretamente positivo per la vitalità di quel popolo e per la stessa umanità. Identico è l’atteggiamento generale dei francesi verso le eminenti personalità della loro storia. Quando mai qualcuno, fosse anche il più grande laico mangiapreti, si è permesso di oltraggiare impunemente la memoria di Giovanna D’Arco, liberatrice della Francia dal giogo inglese? E che dire del sacro rispetto con cui viene trattata la memoria di Luigi XIV e di Napoleone per quanto fecero per la formazione del popolo francese , per il suo progresso ed ammodernamento? E si che quei due, in fatto di sacrifici costosi e sanguinosi, di guerre perse disastrosamente e di tirannide non furono secondi a nessuno!
Ugualmente gli inglesi, i tedeschi, gli spagnoli, i cinesie i giapponesi , come anche i thailandesi e gli iraniani e, se ben guardiamo, tutte le popolazioni del mondo, comprese le tribù più primitive, onorano quanto i loro grandi uomini hanno fatto di positivo per la collettività , malgrado si siano spesso macchiati anche di delitti esecrabili . Addirittura guardano con rispetto i miti che parlano delle loro origini e che sono alla base dei valori che ispirano le loro culture, le loro regole e le loro aspirazioni collettive . Gli americani non fanno eccezione e guai a toccare la memoria di Franklin e di Washington , di Lincoln , di Teodoro Roshvelt o del suo omonimo F.D. Rooswelt . Guai a rinnegare il valore e la tenacia con cui i pionieri, i capitani di industria ed i militari contribuirono alla costruzione della nazione. Ciò malgrado i terribili crimini di cui troppi di loro si macchiarono. Penso alla tratta ed agli indicibili abusi sugli schiavi, allo sterminio brutale e cinicamente programmato dei pellirosse, alla indecente segregazione razziale, all’esoso ed umiliante sfruttamento degli immigrati, alla esplosione delle bombe atomiche effettuate per sperimentarne gli effetti sulla pelle dei giapponesi, ormai sconfitti …
E’ chiaro, per tutto ciò, che gli americani non capiscano perché noi italiani non siamo capaci di onorare Italo Balbo ed i suoi uomini per ciò di grande che hanno fatto. D’altra parte in altri tempi non si stimò, perché comunista, un grande pensatore come Gramsci ed oggi, usando lo stesso sistema di misura, si ignora un altro grande intellettuale : Giovanni Gentile, perché fascista. In proposito , alcuni anni fa, un professore svedese mi disse che non si spiegava perché l’Italia non avesse semplicemente rivisto, aggiornato e corretto la riforma della scuola che porta il suo nome, ma la avesse totalmente rinnegata , mentre loro, in Svezia, la stavano studiando con interesse perché vi trovavano dei tratti estremamente interessanti, moderni e, come si dice oggi, ‘socialmente avanzati’. Francamente queste faccende non le capisco neppure io… Ma io sono solo un anziano ex militare e, in quanto tale, ovviamente ignorante ed ottuso per definizione. Gradirei molto , perciò, che la spiegazione a questi angosciosi interrogativi la fornissero i nostri chiari ed illuminati intellettuali, in particolare quelli ‘sinistri’ , che , sempre per definizione, sono i più chiari ed illuminati che si possano reperire ‘nello universo mondo ’. Credete voi, amici che mi leggete, che costoro possano fornire le spiegazioni che ho chiesto?