Migranti, Orrù: «Oltre al danno la beffa di un presidente della Regione che cita Junker»
L'opinione del consigliere regionale Marcello Orrù
Le parole del Presidente Pigliaru dinnanzi all’enorme dramma dell’immigrazione clandestina appaiono davvero irrazionali. Ma come? La Sardegna e l’ Italia vengono continuamento calpestate da un’Europa che ci ha lasciato completamente soli ad affrontare un problema cosi grande e il nostro Presidente che fa? Oltre il danno dell’invasione che stiamo subendo, la beffa del nostro Presidente che cita uno dei massimi rappresentanti di quell’Europa che ci sta massacrando, quel Jean Claude Juncker che proprio ieri ha espresso parole di condanna verso coloro che criticano le fallimentari politiche sull’immigrazione dell’Unione Europea.
Ma come si fa a prendere come esempio Juncker, emblema di quell’Europa di nominati e di burocrati che ogni giorno fanno e disfano a loro piacimento sulla pelle dei cittadini. Il Presidente innalza ad esempio proprio quella Europa che invece non ci piace e che sta facendo tanto male all’Italia e alla Sardegna. Un’idea di Europa ben lontana da quell’Unione di popoli che avevano in mente i suoi fondatori. Cita l’Europa delle banche e dell’Euro che ha stritolato la nostra economia e le nostre imprese. Mi sembra un atteggiamento irresponsabile da parte del Presidente della Regione prendersela con chi denuncia la gravità di quanto sta accadendo e di quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi.
Nel frattempo assistiamo inermi al crescere nelle nostre città (vedi Cagliari, Sassari, Monastir) di episodi criminali compiuti da extracomunitari. Il Presidente Pigliaru dovrebbe urlare la sua indignazione nei confronti del governo nazionale che ci sta trasformando in un grande ghetto e dovrebbe ammettere ciò che tutti i cittadini sanno: gran parte di quelle persone che vengono chiamate profughi, profughi non sono. Chiamamoli con il loro nome. E il presidente Pigliaru, anzichè proporci imbarazzanti (per se stesso) citazioni di Juncker, ci dica quali politiche intende adottare nei confronti dei tanti disoccupati e delle famiglie sarde in difficoltà. Altro che accoglienza, altro che Juncker.