Pensionati: 44% sotto i 1000 €, coltivatori diretti a 480 € al mese
Per comprendere meglio quale sia il tenore di vita dei Pensionati in Italia basta riflettere su alcuni dati forniti dall’Istat e dall’Inps sul trattamento pensionistico in generale del 2011 e quelli forniti dalla Federpensionati Coldiretti. Un quadro fortemente preoccupante e soprattutto insostenibile: se si pensa che nel 2011 circa il 44% dei pensionati riceve un assegno inferiore ai 1.000 euro al mese. Nel dettaglio Il 13,3% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese; il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro, il 23,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro e il restante 32,8% ha un importo superiore ai 1.500 euro. Complessivamente l’importo medio annuo è 11.229 euro, 352 euro in più rispetto al 2010 (+3,2%). I pensionati sono 16,7 milioni, 38mila in più del 2010.
Non meno allarmante il trattamento pensionistico riservato ai pensionati coltivatori diretti: questa categoria comprende 800 mila e più coltivatori diretti che percepiscono pensioni inferiori o integrate al minimo di 480 euro al mese, cifra di certo non bastevole ad arrivare a fine mese.
Sulla drammaticità di quest’ultima categoria commenta il presidente Antonio Mansueto, sottolineando che “i nostri pensionati comprendono la difficile situazione del Paese, ma non possono tacere sull’insostenibilità sociale della situazione dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico”.
Per il presidente Antonio Mansueto urge quindi: * intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse; *eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari; * riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza; * definire i livelli essenziali di assistenza previsti dalla Legge 328/2000; *potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.