Alghero a balneazione intermittente. Quando impera la fuffa…
All'indomani dell'attesa revoca del divieto di balneazione nel tratto di mare antistante il litorale cittadino, plausi alla capacità del sindaco di fronteggiare l'emergenza. Ma Alghero ha bisogno dì normalità
Un certo Talete di Mileto, filosofo dell’antica Grecia, sosteneva “Molte parole, non sono mai indizio di molta sapienza”. Eppure, nonostante il saggio insegnamento gli sia stato d’aiuto tante altre volte, in questi ultimi giorni, il nostro sindaco Mario Bruno, di parole, ne ha dovuto spendere davvero molte. Suo malgrado, infatti, ha dovuto rendere conto alla cittadinanza, ed in particolare ai balneari ed agli operatori turistici scesi sul piede di guerra, di quanto fatto dalla sua amministrazione in questi lunghi 14 mesi di governo cittadino, in relazione ai noti problemi legati al sistema idrico-fognario. Ciascuno di noi, infatti, in cuor suo, si sarebbe lecitamente aspettato di trovare, nelle priorità dell’agenda amministrativa, proprio tale questione. Ovverosia, l’immediato ricorso ad ogni soluzione utile e praticabile che avesse potuto scongiurare il ripetersi di accadimenti, così negativi per la città, come quelli recenti.
Certo, sarebbe stato troppo, pretenderlo nella passata stagione, quando ancora la giunta si stava appena insediando, ma, quest’anno, fatta l’esperienza nel 2014, ci saremmo effettivamente aspettati qualcosa di migliore e diverso. Se non altro perché la maggioranza degli Algheresi li ha votati proprio per desiderio di cambiamento. E invece, sappiamo tutti com’è andata ultimamente; inutile e tedioso ripeterlo. Ecco spiegato come e perché, il sindaco, si sia improvvisamente trovato accerchiato e colpito dalle ire incrociate di semplici cittadini, operatori turistici e degli stessi villeggianti; già provati duramente da una città mai così sporca e invivibile. A tutti loro, si è sommato, l’inevitabile fuoco di fila di tutte le opposizioni possibili, a cui, non è sembrato vero di dare contro al primo cittadino ed alla sua giunta; provando ad addossargli anche le responsabilità di tutte le giunte precedenti.
Ma il nostro sindaco, oltre che essere, come riconosciuto dai più, persona onesta e rispettabile, è anche politico navigato; il tanto che basta a consentirgli di non farsi impallinare oltre misura. Da qui, la sua difesa fatta di un improvviso, quanto doveroso, attivismo, unita ad un profluvio di parole, dichiarazioni e bella mostra di carteggi e documentazioni. Tutte messe sul tavolo a dire e documentare che in questi mesi, a S.Anna, non si è dormito. “Bravo!” , “Vai avanti cosi”, i commenti più ricorrenti dei fans, che il primo cittadino Algherese si è guadagnato nel fronteggiare le ultime emergenze. Quel che non torna, tuttavia, pur volendo riconoscere il grande impegno profuso dall’attuale amministrazione, è che, comunque, il risultato finale sia rimasto lo stesso.
Esattamente identico a quello prodotto, dalle precedenti giunte, nelle stagioni passate. Tanto per intenderci è come se, dopo aver cambiato già numerose imprese perché ritenute incapaci, dopo oltre un anno di lavori ininterrotti, la nuova ditta incaricata di costruirvi la casa, fosse ancora impegnata negli scavi. Pur dimostrando e certificando in molti modi il loro impegno quotidiano. Insomma, se è vero, come dice il ns. presidente del consiglio, che è arrivato il momento di poter valutare i funzionari pubblici in base ai risultati e non alla “fuffa” prodotta, sarà bene che anche il nostro sindaco ne tenga conto. Non solo lui, ma soprattutto ed anche i suoi compagni di viaggio, nella giunta che ci governa.
Alghero ha delle priorità impellenti, costituite da necessità di base talmente elementari, che non serve perdersi in progetti troppo “raffinati”. Maslow, il famoso psicologo americano, ci avrebbe ricordato che quando l’uomo è nudo ed affamato, non sente il bisogno, per fare un esempio, che la sua città si doti di una più efficiente illuminazione a led; così come, invece, si legge nelle ultime dichiarazioni programmatiche di questa giunta. Inutile cercare il grande progetto per passare alla storia; meglio l’umiltà delle piccole azioni da mettere in campo ogni giorno; semplici, ma concrete. In fondo anche il nostro mare, così bello e grande, non è forse composto da milioni di piccolissime gocce.