Sistema fognario, il WWF scrive al Sindaco
Carmelo Spada, Delegato Wwf per la Sardegna, chiede di «conoscere e acquisire la documentazione relativa ai lavori di realizzazione della rete fognaria cittadina ed in particolare dei cosiddetti “vasconi” realizzati in varie parti della città».
Carmelo Spada, Delegato Wwf per la Sardegna, scrive una lettera aperta al Sindaco di Alghero Mario Bruno con richiesta di accesso civico alla documentazione inerente i lavori di realizzazione della rete fognaria cittadina. La riportiamo integralmente.
Egr. Sindaco, il Wwf, già nelle settimane scorse, ha chiesto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta comunale per gettare uno squarcio di luce sul sistema fognario di Alghero, ma in assenza di certezze e visto l’acuirsi dei divieti alla balneazione nella stagione estiva, con la presente inoltra richiesta di accesso civico ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni). Il Wwf chiede di conoscere e acquisire la documentazione relativa ai lavori di realizzazione della rete fognaria cittadina ed in particolare dei cosiddetti “vasconi” realizzati in varie parti della città. Si vuole sapere quali finanziamenti siano stati utilizzati e le specifiche finalità. Si vuole conoscere e acquisire la documentazione sullo stato attuale, sul loro contenuto e come essi risultino integrati nella rete fognaria cittadina. Si vuole conoscere la funzionalità e sapere chi e come li gestisca attualmente e chi gestirà, in futuro, il loro utilizzo. Il Wwf ritiene che, al di là della situazione contingente, si debbano intraprendere, come già sta facendo l’amministrazione da Lei diretta, tutte le iniziative per risolvere i vari problemi che affliggono la depurazione, il mare e la qualità della balneazione, compresa la cosiddetta “marea gialla”. Egr. Sindaco, colpiscono le parole pronunciate da Lei sulla situazione ambientale della laguna del Calich e sulla cosiddetta “marea gialla”, sono le stesse pronunciate nel 2012 dall’allora Presidente del Wwf Sardegna Antonello Secci: «Il W WF accusa: Il Calich muore»-, in occasione della presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Sassari, per denunciare tutti i problemi che la affliggevano e che sono rimasti gli stessi ancora oggi. Il Wwf, inoltre, ritiene allarmante la denuncia fatta da Abbanoa in relazione allo smaltimento dei liquami prodotti dai privati nelle fosse settiche, pozzi neri etc, in contrasto con le “modiche” quantità conferite negli impianti autorizzati e attrezzati allo smaltimento in ambito provinciale. Il Wwf ritiene che i cittadini non solo debbano chiedere alle Istituzioni l’impegno di mantenere la qualità ambientale e maggiori controlli nella prevenzione dei reati ambientali, ma ogni utente privato che fa ricorso al servizio di autospurgo non deve esimersi da un preciso obbligo giuridico-fiscale-ambientale: pretendere l’apposita certificazione sul corretto smaltimento previsto dalle norme vigenti, altresì non si deve pagare in nero lo smaltimento delle proprie acque nere. Molto possono ottenere i singoli cittadini con i propri comportamenti: c’è necessità di una cittadinanza responsabile e consapevole che può e deve contribuire al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente favorendo anche processi economici virtuosi. Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura. Egr. Sindaco, il Wwf auspica, visto il Suo intenso impegno, che Lei possa davvero avviare a soluzione e risolvere i mali della laguna continuando anche ad informare l’opinione pubblica e incontrando enti e associazioni portatrici di interessi diffusi per una puntuale informazione sulle prospettive future per realizzare percorsi virtuosi per una città sostenibile e per la qualità della vita. Egr. Sindaco, il Wwf, in ultima istanza, Le chiede che qualsiasi soluzione vorrà individuare per lo scarico delle acque depurate prodotte dall’impianto di San Marco, che attualmente confluiscono nella laguna del Calich, venga sottoposta a valutazione di impatto ambientale ed essa sia resa di pubblico dominio in modo che tutti possano conoscere gli effetti e comprenderne i costi e i benefici ambientali.