Rapina un portavalori: dieci anni dopo la Guardia di Finanza gli confisca i beni
«L'illegalità non paga mai, neanche a distanza di anni».
Importantissimo risultato conseguito dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Nuoro nel settore della repressione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi derivanti da attività criminali.
Le Fiamme Gialle, nel corso di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Nuoro, hanno posto sotto sequestro, ai fini della futura confisca, un significativo patrimonio costituito da un appartamento, un’autovettura e disponibilità finanziarie appartenenti ai familiari di M. G. L., cuoco nuorese con pesanti precedenti penali.
Ed è proprio sul passato dell’uomo che i finanzieri hanno voluto far luce, chiedendo alla magistratura barbaricina di riaprire il caso relativo a un eclatante atto criminale risalente a quasi dieci anni fa: una rapina a mano armato ai danni di un portavalori, che fruttò circa 3,5 milioni di euro e di cui gli autori sono tuttora ignoti, tranne uno: M. G. L..
Quest’ultimo, infatti, per avervi partecipato in qualità di “basista” (all’epoca lavorava come guardia giurata per la società vittima dell’assalto), è stato condannato in via definitiva a 8 anni e mezzo di carcere: la sua fetta di danaro, tuttavia, non è mai stata trovata.
Se, da un lato, l’uomo ha pagato trascorrendo anni in carcere, dall’altro si è servito dei suoi familiari per assicurarsi che il prodotto delle sue malefatte non venisse aggredito dagli investigatori. E inizialmente c’è anche riuscito. Sfortunatamente per lui, però, i controlli della Guardia di Finanza hanno consentito di dimostrare come i familiari del pregiudicato, a partire dalla data della rapina, abbiano accumulato ricchezze sproporzionate rispetto al tenore di vita condotto fino ad allora.
Le indagini, nel frattempo continuano al fine di scoprire altri indizi su dove sia finito il resto del danaro e per individuare gli altri partecipanti.