«Manifestare a Cagliari contro il declassamento della sanità algherese»
Lo ha detto Marco Tedde, consigliere regionale di Forza italia, nel suo intervento durante l'assemblea di mercoledì 9 settembre organizzata ad Alghero dai sindacati della sanità
«Quello di Pigliaru e Arru è un tentativo di desertificare la sanità algherese e sassarese». – Così l’ex sindaco Tedde nel suo intervento durante l’assemblea di mercoledì 9 settembre organizzata ad Alghero dai sindacati della sanità. «E’ una riforma scalcagnata, che poggia su pilastri scientifici e normativi inapplicabili o superati. Gli studi dell’Agenas, posti a base della riorganizzazione, sono cuciti sulle esigenze delle regioni del continente» -prosegue il vice capogruppo di Forza Italia-. «La Sardegna è un’isola che oltre ad essere la terza regione d’Italia per estensione territoriale, è la terzultima come densità abitativa. Con tutte le conseguenze penalizzanti aggravate dal deficit infrastrutturale e dalle difficoltà di utilizzare i servizi sanitari di altre regioni.»
Secondo il Consigliere Regionale le norme regionali in tema di standard poste dalla legge regionale 21 del 2012 non si applicano ad Alghero e Ozieri e la legge regionale 23 del 2014 prescrive che prima della riorganizzazione delle ASL e della rete ospedaliera venga approvata la riforma del sistema degli enti locali. «Insomma -attacca Tedde-, non ci sono vincoli di legge, ma una precisa volontà politica di affossare la nostra sanità. Prova ne sia che per la realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino, munito di un piano di fattibilità identico a quello del nuovo ospedale di Alghero, la Giunta Pigliaru ha stanziato 68 milioni di euro, dimenticandosi della nuova struttura algherese per la quale il Consiglio Comunale nel 2007 aveva individuata l’area e fatta la necessaria variante urbanistica».
«Oggi – continua l’ex sindaco di Alghero – con questa dannosa proposta di riforma la Giunta Regionale tenta di privare il nostro ospedale dei reparti di urologia e otorino, e mette sotto un triste cono d’ombra ostetricia che verosimilmente nel giro di qualche anno verrà anch’essa cancellata. Una vera caporetto della sanità algherese e non solo. Occorre che tutto il territorio del sassarese si opponga a questo tentativo di riforma penalizzante per le esigenze di servizi sanitari -propone Tedde-, stando al fianco della politica e dei sindaci in primo luogo. Il Consiglio Comunale di Alghero deve riunirsi a Cagliari, assieme a tutte le forze politiche e sociali del territorio, per far sentire forte il dissenso e la preoccupazione oggi manifestata e chiedere a gran voce a Pigliaru che al fianco dell’ospedale di II livello di Sassari, che corre il rischio di essere affossato dal raddoppio delle liste di attesa, vi sia ad Alghero un ospedale di I livello che risponda alle esigenze del territorio. Ma oggi, e non allorché la legge verrà discussa in aula, perchè rischia di essere troppo tardi. »
«Nel frattempo Cagliari,con un ospedale di II livello e due di I livello, e con stabilimenti che costituiscono punti di riferimento regionale per l’oncologia (Businco), patologie pediatriche (Microcitemico) e emergenze e urgenze (San Michele), vede la propria offerta sanitaria crescere. Preferiamo non parlare, per ora, di Cagliari centrismo. Ma per non essere costretti a coniare il termine di Sassari marginalismo è bene che tutta la politica del sassarese si opponga -chiude Tedde- a questa azione intempestiva e sbagliata.»