Riflessioni sull’Islam: religione tollerante e di pace ?
E il cristianesimo ? Non contiene una sola parola di incitazione all'odio, alla sopraffazione e all'intolleranza . I suoi seguaci, molti Papi compresi, furono responsabili di persecuzioni, torture e roghi di streghe ed eretici che 'incarnavano il male.
Contro la ricorrente vulgata, scrissi che l’islam non è una’ religione di pace’ e ’tollerante’. Una nuova lettura del Corano mi conferma in questa mia convinzione . Scrissi anche che il cristianesimo, fondato sul Vangelo e sulla profonda ‘rivisitazione’ degli insegnamenti dell’Antico Testamento , non contiene un sola parola di incitazione all’odio, alla sopraffazione e all’intolleranza. Ciò malgrado i suoi seguaci, compresi molti Papi, per oltre 15 secoli furono responsabili di persecuzioni , torture e roghi di streghe ed eretici che ‘incarnavano il male’. Aggiungo che mi stupisco che siano tuttora venerati come santi e dottori della Chiesa molti personaggi che si macchiarono di simili intolleranze, anche se le varie Confessioni cristiane, compresa quella cattolica, hanno decisamente cambiato atteggiamento e, almeno per questo aspetto, si siano più fedelmente adeguate al messaggio di Cristo.
Scrissi pure che l’ebraismo, grazie ad una revisione ‘illuminista’, si è orientato verso una ricerca della Verità e della Giustizia’ che lo ha portato a lasciarsi alle spalle certe brutalità descritte , tollerate o, addirittura, incitate dalla Torah. Quella ‘riformista’ è senz’altro la corrente maggioritaria di quella religione. Purtroppo ne esiste un’altra, ortodossa, minoritaria che afferma che Dio ha dato al popolo eletto , quello ebraico, l’ordine di liberare con ogni mezzo i territori dell’antico regno di Israele dagli usurpatori. Sono soprattutto questi ‘ortodossi’ ad istigare l’espansione degli insediamenti sionisti in Palestina e, quindi, a cacciare, anche con la violenza, gli arabi dalle case e dai campi che occupano da oltre un millennio. La loro responsabilità nel perpetuarsi del conflitto con i palestinesi è grande, non inferiore a quella dei criminali palestinesi di Hamas. .
A mio avviso ciò dimostra come gli integralismi religiosi o laici, come quelli nazista e marxista, che pretendono di avere in tasca una Verità che intendono imporre a tutti , siano causa di intolleranza e scontri feroci. Purtroppo, considerato il sistema politico israeliano, questi ortodossi, per quanto minoritari, hanno un notevole influsso negativo sul governo di Tel Aviv. Tornando all’islam, pur essendo assolutamente certo che la violenza dell’Isis e di tutti i gruppi integralisti sia direttamente fondata sul Corano, mi sembra chiaro che esista un conflitto profondo, anche sanguinoso, tra chi vuole restare rigidamente fedele ai comandamenti di quel libro e chi, invece, forse perché ‘contaminato’ dal laicismo del ‘satana’ occidentale, è incline ad una pacifica convivenza con tutti, alla separazione tra legge dello stato e precetto religioso, ad una maggiore libertà politica e religiosa, ad un maggior rispetto della condizione delle donne. Ho anche la netta sensazione che esista in seno al mondo musulmano una ‘zona grigia’, composta da persone tendenzialmente pacifiche ma influenzabili dalla propaganda integralista, dalle gesta eclatanti e violente, dalla esaltazione del martirio e , perciò, potenzialmente disposta a saltare sul carro dei fondamentalisti, soprattutto se venissero percepiti come vincitori.
I musulmani ‘tolleranti’ sono la maggioranza? Forse si, anche se non so cosa pensare con certezza. So che hanno definito gli integralisti come ‘il cancro del mondo ’ e che li combattono con più determinazione di noi occidentali perché ne sentono maggiormente il peso sulla groppa . Sono musulmani, infatti, tutti quei curdi, giordani, egiziani e libici che combattono con coraggio contro l’Isis. Perciò devono essere assolutamente sostenuti da noi con l’uso dei mezzi di comunicazione, a cominciare da Internet, tv e giornali. Insomma , l’occidente deve sviluppare una ‘battaglia culturale’ contro i predicatori di integralismo ed intolleranza. Occorre colpire con sanzioni economiche e, soprattutto, bloccare il commercio di petrolio dell’Isis, punendo severamente chi lo acquista e trasporta. Ovviamente vieterei con quei delinquenti qualsiasi tipo di commercio, a cominciare da quello delle armi.
Occorre che i Paesi occidentali non accettino neanche per scherzo, all’interno dei loro confini, la pratica della sharia e di altre usanze contrarie alle loro leggi e civiltà. Occorre che aiutino militarmente e finanziariamente chi combatte l’Isis e che intervengano direttamente nei conflitti in Siria ed in Libia, magari con il benedizione dell’ONU . Vedrei bene, in proposito, una ampia coalizione che coinvolga anche la Russia. Certo ciò favorirebbe la presenza russa in Medio Oriente e Mediterraneo. La NATO e l’Occidente , però, devono farsi una ragione di quella presenza e, soprattutto, devono capire che voler confinare il colosso russo nelle sue steppe, senza consentirgli degli accessi al mare, non favorisce la distensione ma costituisce una minaccia per la pace.
Penso, inoltre, che la presenza in Medio Oriente dei militari di una simile coalizione impedirebbe che dalla possibile sconfitta dell’Isis traggano vantaggio i suoi nemici sciiti, filo iraniani, non meno pericolosi, fondamentalisti ed intolleranti. Offrirebbe così anche delle garanzie agli Stati Sunniti, a cominciare dall’Arabia, contro la egemonia iraniana in quella delicatissima area. Inoltre Certo, un intervento di tal genere costerebbe molto caro, sia in termini monetari che in termini di lacrime e sangue. Il costo di una vittoria dell’Isis sarebbe, però, molto più pesante e salato. Ho , infine, l’impressione che una soluzione di tal genere, per quanto dolorosa, piacerebbe persino a Putin ed a Papa Francesco.