Il responsabile dell’attentato di Boston rischia la pena di morte
È ancora in gravi condizioni Dzhokhar Tsarnaev, il 19enne ceceno considerato il responsabile delle bombe di Boston e arrestato dopo una caccia all’uomo durata ventiquattro ore. L’uomo è rimasto ferito durante gli scontri con la polizia ma ieri, avevano riportato i media locali, ha ripreso conoscenza e ha iniziato a rispondere per iscritto alle domande degli investigatori. Il ceceno è accusato, insieme al fratello maggiore che è morto durante la sparatoria, di essere il responsabile della strage alla maratona di Boston, attentato durante il quale sono morte tre persone. Per quanto compiuto Tsarnaev è stato incriminato per uso di armi di distruzione di massa: è quanto ha reso noto il Dipartimento di Giustizia. Si tratta di un’accusa che prevede anche la pena di morte. Le autorità americane hanno formalizzato i capi di accusa al ceceno leggendoglieli alla presenza di un magistrato davanti al letto d’ospedale dove Tsarnaev è ricoverato. La prima udienza del processo ci sarà il 30 maggio.
I fratelli Tsarnaev hanno agito da soli? – La Casa Bianca ha comunicato anche che il 19enne non sarà trattato “come un combattente nemico”, tramite il portavoce Jay Carney è stato reso infatti noto che l’attentatore “sarà perseguito in base alla giustizia civile”. Proseguono, intanto, le indagini degli investigatori sull’attentato alla maratona di Boston. È da chiarire se i due fratelli Tsarnaev abbiano effettivamente agito da soli per compiere l’attentato. Alcune fonti investigative confermano che ad attaccare sarebbero stati solo i due ceceni (che avrebbero imparato a costruire le bombe scaricando i dati tecnici da Internet) ma si indaga anche per capire come i due siano stati capaci di procurarsi le armi, l’esplosivo e il denaro necessario per compiere la loro azione criminale. Secondo la polizia i due avrebbero potuto colpire ancora dato il numero di armi ed esplosivo ancora in loro possesso dopo l’attentato.
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