«Perché il ciclone è stato previsto e due anni fa no?»

Se lo chiede Pietro Serra, presidente e segretario nazionale di Alternativa Futura per l'Italia.

«Due anni fa l’alluvione ad Olbia era imprevedibile. Il ciclone non si poteva prevedere, motivo per il quale non vi fu nessun “codice rosso”. In questi giorni abbiamo scoperto che i cicloni sono prevedibili, così come le conseguenze dell’incuria. La domanda è: Perchè allora non vi fu nessun allarme nonostante la previsione possibile e attraverso quella mettere in atto tutte le forme di prevenzione in seno alla Protezione Civile?».

Se lo chiede Pietro Serra, presidente e segretario nazionale di Alternativa Futura per l’Italia.

«I cittadini hanno sentito come un mantra che fenomeni come quelli sono imprevedibili – afferma il leader dell’AFI -, mentre si scopre che si è in grado di prevederli e non si fa nulla per prevenirne le conseguenze. Pulizia dei fiumi inesistente, tombini ostruiti e tanto altro. Quanto avvenuto ad Olbia e più in generale su tutta l’Isola, è la dimostrazione del lassismo che impera nelle istituzioni di ogni ordine e grado».

«Come mai, ad esempio, si riescono sempre ad ottenere i finanziamenti nel post-fatto e mai prima per tutelare la vita e i beni dei cittadini?», prosegue Serra.

E incalza: «La decisione di chiudere le scuole è stata saggia ma si tratta pur sempre di soluzioni tampone che non risolvono il problema primario. Dai problemi strutturali, che pur senza acquazzoni vengono giù intonaci e altri materiali, a quello dell’informazione sul territorio nella quale si vive. E’ ora di riparire proprio da lì, insegnando ai ragazzi la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto della natura».

«Ora – conclude -, è tempo di passare dalle promesse ai fatti. E rimane lecito l’interrogativo che qualcuno, amministratore o meno, possa lucrare come avvenuto in passato, dallo sfascio del territorio al fine di garantirsi un clientelismo che passa per l’aggiudicazione dell’appalto e si conclude con le mazzette che comprano voti».

2 Ottobre 2015