Dopo un anno di sofferenze ininterrotte affidiamoci a S. Efisio

Si avvicina la data fatidica del 1° maggio che per la Sardegna rappresenta la doppia valenzza di Festa dei Lavoratori ( che per la crisi hanno ben poco da gioire visti i numeri allarmistici sulla crescita esponenziale di quanti perdono il lavoro) e di tradizionale Festa religiosa in onore di Sant’Efisio.
 
Siamo arrivati alla 357esima edizione della più grande sagra isolana che ha solitamente fatto registrare una sempre maggiore adesione di partecipanti: quest’anno sfileranno in 3.500, i 72 gruppi folcloristici in provenienti da tutta la Sardegna, in rappresentanza di 88 Comuni. Occcorrerà l’intera mattinata per la sfilata di tutti i gruppi, sperando che finalmente il bel tempo li assista: 18 ‘traccas’ addobbate, assieme ai buoi, con rose profumate e fiori multicolori, i 38 gruppi di cavalieri che ogni anno presenziano all’evento in numero sempre più consistente, 5 gruppi di miliziani e 5 gruppi di suonatori di strumenti tipici isolani ( organetti e launeddas e trunfas) con la speranza di riuscire a regalare alla folla plaudente maggiore fiducia sulla ripresa economica dell’intera Sardegna, sempre più provata nell’ambito del settore primario per popolo sardo, quello del lavoro.

Una festa di popolo in onore di Sant’Efisio, venerato dai credenti anche nel 1943, nonostante i bombardamenti sul capoluogo isolano. La manifestazione del 2013 si svolge in un anno particolare per la Sardegna e soprattutto per la città di Cagliari, per la commemorazione dei 70 anni dai bombardamenti angloamericani su Cagliari.

25 Aprile 2013