DAP nega esecutività Ordinanza Tribunale per trasferimento detenuto
“Un gesto di arroganza ancora più grave perché inficia il ruolo di garanzia di un Istituto cui compete far rispettare i principi costituzionali e l’ordinamento penitenziario”. E’ quanto afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che “il Giudice di Sorveglianza di Nuoro Riccardo De Vito ha accolto il reclamo del legale di Marcello Dell’Anna contro il trasferimento da Spoleto, in Umbria, a Bad’e Carros, in Sardegna, deciso dal DAP nel mese di luglio dello scorso anno”.
“Il trasferimento imposto al detenuto – osserva Caligaris – ha determinato un doppio danno al cittadino privato della libertà. Dell’Anna infatti non solo è stato allontanato dalla famiglia, e quindi privato del diritto ad avere rapporti affettivi in quanto la distanza impedisce alla moglie e al figlio di incontrarlo regolarmente, ma anche del diritto allo studio. L’uomo, infatti, aveva conseguito una laurea in Giurisprudenza all’Università di Pisa nel maggio del 2012, due mesi prima del trasferimento forzato, e aveva provveduto a iscriversi nella stessa Università per conseguire il titolo accademico specialistico in Diritto dell’Esecuzione Penale, disciplina peraltro non presente a Sassari, il capoluogo di provincia sardo più prossimo alla Casa Circondariale di Nuoro. Il suo percorso culturale di riabilitazione così come prevede la legge sull’ordinamento penitenziario è stato quindi gravemente compromesso da un’iniziativa unilaterale del DAP”.
“Marcello Dell’Anna – sottolinea la presidente di SDR – è stato un esponente di spicco della Sacra Corona Unita, ma ha dimostrato con atti concreti di avere intrapreso una strada di riconciliazione con la società espiando la pena secondo quanto prevedono le norme vigenti e partecipando attivamente al percorso rieducativo. Basti pensare che in occasione della laurea a Pisa ha ottenuto un permesso di 14 ore per partecipare alla discussione della tesi e condividere con la moglie e il figlio l’importante traguardo. Al termine delle ore di libertà aveva fatto ritorno in cella”. “La situazione dell’uomo – rileva ancora Caligaris – si è ulteriormente aggravata negli ultimi tempi in seguito alle peggiorate condizioni di salute della moglie affetta da linfonodo neoplasico e da depressione. Di recente inoltre la donna ha subito un intervento chirurgico ricostruttivo della parete addominale, un evento che ha indotto il Tribunale di Sorveglianza di Sassari a concedere a Dell’Anna un permesso di 4 ore per visitare la moglie a Nardò. E’ assurdo – conclude – che il Dipartimento continui a ignorare disposizioni vincolanti manifestando incomprensibile durezza e negando il senso di umanità oltre che il diritto del cittadino privato della libertà”.