Il parroco dice messa per Benito Mussolini, scoppia la polemica
Sta facendo discutere il programma della messa di domenica 28 aprile di una parrocchia del padovano. Sul foglietto parrocchiale, alla voce “intenzioni di preghiera”, si legge infatti che alle 11.00 sarà ricordato, tra gli altri defunti, Benito Mussolini, in occasione dell’anniversario della sua morte. A chiedere che venga ricordato – come riferiscono i quotidiani locali e conferma all’agenzia Ansa il parroco don Leone Cecchetto – è stato un fedele. La vicenda, come detto, non è passata inosservata nel paesino padovano. Se da una parte don Cecchetto prova a ridimensionare (“Non mettiamo sullo stesso piano l’uomo Mussolini – dice- e le sue azioni e vittime, c’è una legittima richiesta che assecondo, e che io interpreto, da cristiano, come un possibile momento di riconciliazione”) dall’altra il primo cittadino di Loreggia, Fabio Bui, scagiona il parroco ma condanna “quella che sembra proprio una provocazione”.
Il caso ora rischia di scatenare un dibattito anche all’interno nella diocesi di Treviso, di cui fa parte don Cecchetto, guidata dal vescovo francescano Gianfranco Agostino Gardin, cui spetta il controllo della parrocchia di Loreggia. L’uomo di chiesa però spiega che il Duce, fucilato con Claretta Petacci a Tremezzina (oggi Mezzegra) in provincia di Como il 28 aprile 1945, sarà “ricordato, assieme ad altri defunti e mi sarei aspettato meno attenzione mediatica e un profilo più basso su questa storia. Questo perché per i cattolici – conclude don Cecchetto – è giusto che qualsiasi peccatore, anche uno come Mussolini, possa redimersi anche dopo la morte”.
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