Giudice di Pace: due azioni in campo per scongiurarne la soppressione
Tenendo fede agli impegni assunti davanti al Consiglio Comunale, il Sindaco Stefano Lubrano ha dato corso a tutte le azioni indispensabili alla salvaguardia degli uffici del Giudice di Pace ad Alghero. Ieri è stata inviata al Ministero della Giustizia l’istanza di mantenimento degli uffici ai sensi del Decreto Legge 156/2012. Il Comune di Alghero, come previsto dal Decreto, si farà carico integralmente delle spese di funzionamento e di erogazione dei servizi e del fabbisogno del personale amministrativo. L’ufficio del Giudice di Pace è di rilevanza strategica per la comunità algherese e per il territorio. Tutte le azioni possibili, quindi, nel pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio Comunale con un ordine del giorno unitario, sono state messe in atto con la finalità di scongiurare la soppressione dell’Ufficio. E precisamente, oltre all’iniziativa formalizzata ieri preso il Ministero, l’Amministrazione ha voluto percorrere anche una strada parallela e per rafforzare ulteriormente la volontà di perseguire l’obbiettivo. Il Comune di Alghero, secondo quanto previsto dal D.L. 156 richiederà infatti l’istituzione in città di una sezione distaccata del Giudice di Pace. La strada e’ alternativa, non esclude l’altra, è ugualmente realizzabile ed in questo caso eviterebbe che i costi vadano a gravare sul Comune.
“L’impegno è stato rispettato e portato a compimento con grande senso di responsabilità” commenta il sindaco Stefano Lubrano. “Quanto era nelle nostre possibilità è stato fatto, tutte le strade percorribili sono state percorse. Tutti noi – spiega – abbiamo il dovere di batterci per la salvaguardia di un servizio così importante per la collettività. Il rispetto della volontà del Consiglio Comunale è indiscutibile, ed era importante rispondere con i fatti, nei tempi e nei modi coerenti, nel pieno rispetto reciproco. Le fughe in avanti e gli espedienti per cercare facili individualismi non sono certo gli atteggiamenti adeguati per la difesa degli interessi della collettività. Purtroppo, chi ha voluto abbandonare il percorso unitario ha perso un’occasione importante per contribuire ad una battaglia che richiede coesione e non personalismi”.
Di “occasione persa” per l’opposizione parla il Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Esposito. “Di fatto – commenta – sono stati percorsi tutti i passaggi indicati dall’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale che dava mandato al Sindaco di mettere in atto qualsiasi attività finalizzata a scongiurare la chiusura dell’Ufficio. Qualcuno ha voluto chiedere un doppione del consiglio comunale che sarebbe stato la fotocopia di quello in cui si è sviscerato abbondantemente l’argomento e si è assunta una decisione univoca. Chi ha voluto interrompere il percorso unitario – aggiunge – lo ha fatto in maniera del tutto incomprensibile, utilizzando scorrettezze delle quali è bene che se ne faccia a meno una volta per tutte. La richiesta di convocazione dei capigruppo per il giorno 26, occasione per parlare dello stato delle iniziative in corso di esecuzione per il Giudice di Pace, è stata infatti dapprima concordata ed infine disertata in modo plateale quanto inaspettato. Un tema di così forte rilevanza per la città non può essere mortificato ad uso e consumo di un momentaneo colpo di teatro”.
La richiesta inviata dal sindaco Stefano Lubrano al Ministero della Giustizia per il mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace prevede una serie di costi di cui il Comune dovrà farsi carico, oltre a mettere a disposizione un locale di proprietà. Dalle spese di funzionamento degli uffici a quelle del personale, l’Amministrazione conta di sopperire utilizzando gli 80 mila euro annui che attualmente paga per il canone di locazione dell’immobile in cui svolge l’attività il Giudice di Pace in via IV Novembre.