Finanziaria, A. Zedda: Contrasto alla crisi e rilancio dello sviluppo
“Dobbiamo recuperare insieme il tempo perduto, non è più tempo di accuse gratuite frutto di posizioni preconcette o di poca informazione. La manovra di programmazione economica e finanziaria ha come obiettivi principali quello di proseguire nella difficile sfida al contrasto degli effetti della grave crisi economica e finanziaria e nel contempo quello del mantenimento delle nuove direttrici di sviluppo per la nostra Isola avviate fin dall’inizio della presente legislatura. Al netto dei ricavi per mutuo e delle partite di giro le entrate complessive della Regione ammontano nel 2013 a 7.125 milioni. L’azione più importante della manovra finanziaria 2013 è indubbiamente l’adeguamento del Patto di Stabilità. In Sardegna questo incide in misura superiore a quanto avviene nelle altre Regioni, perché per l’effetto delle misure scaturite dalle ultime manovre statali e per il mancato adeguamento del nostro Patto di Stabilità interno, nonostante la crescita delle entrate, la spesa regionale anziché crescere rischierebbe di diminuire drasticamente: gli impegni nel 2013 rispetto al 2009 diminuirebbero di circa 1,2 milioni di euro, i pagamenti di circa 520 milioni di euro. A seguito della battaglia sulla vertenza entrate e sul Patto di Stabilità si è deciso di perseguire anche un’ultima possibilità netta e drastica: quella di procedere, con una norma regionale, ad auto-determinare un nuovo livello del patto di stabilità interno e del conseguente innalzamento della nostra capacità di spesa adeguato al nuovo regime delle entrate”.
E’ quanto ha affermato oggi, in sede di discussione della Finanziaria 2013, l’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda.
“La Manovra – ha ripreso – sarà incentrata sul proseguimento del processo di razionalizzazione e contenimento della spesa corrente e la semplificazione dell’azione amministrativa; sul proseguimento delle azioni di governo volte a contrastare l’emergenza economica e sociale con la conferma degli interventi relativi al fondo regionale per la non autosufficienza; piano straordinario per l’occupazione e per il lavoro; spese per l’istruzione di base, l’istruzione universitaria, la ricerca e l’alta formazione; misure straordinarie come il reddito di comunità per il sostegno dei consumi e il rimborso IMU; la valorizzazione dei rapporti con le autonomie locali; le azioni anche straordinarie per favorire la crescita e lo sviluppo a sostegno prioritario delle imprese, tra cui ricordo il credito di imposta, i fondi di garanzia, i contributi in conto capitale e in conto interessi; nonché le forme di credito per tutte le attività produttive compresa, quest’anno, l’agricoltura”.
L’assessore ha anche replicato in merito alla spesa dei Fondi Europei.
“Forse qualcuno fa confusione con la programmazione della Giunta precedente – ha sottolineato – perché, come attestato dalle ultime certificazioni dei rappresentanti della Commissione europea, il livello di spesa della Sardegna nella Programmazione dei Fondi Europei 2007-2013 ha superato il 40 per cento, oltre 500 milioni su 1 miliardo 360 in assoluta media nazionale e tra le prime regioni per quanto concerne il Mezzogiorno. Nel 2009 era allo 0,5 per cento”