Comitati, è caos anche a Fertilia: «Mia candidatura illegale. Perché?»
Riccardo Moni: «Senza la minima spiegazione mi viene precluso il diritto di candidarmi ed essere eletto».
Nel corso del 2013, attraverso reiterate comunicazioni per racc ar, non ritirate, del sottoscritto Moni Riccardo, anche con intervento del rispettivo legale, si sono contestate le modalità di convocazione delle riunioni, le determinazioni adottate e, più in generale ed in maniera omnicomprensiva, l’operato medesimo di questo Comitato (decaduto il 15/11/2013) , nonchè, comunque ed in ogni caso, anche la regolare vigenza in carica dello stesso.
E’ infatti sancito dall’art. 9, e art. 11 dello statuto che il consiglio decada qualora la sua composizione scenda sotto il numero di 6 su 9. (2/3). Ebbene a seguito delle dimissioni in massa di 4 consiglieri, la decadenza del consiglio (15/11/2013) , composto solo da 5, era di solare evidenza ma, contravvenendo allo statuto, ha continuato a suo piacimento ad operare.
Così come è solare, dalla mail del 21/10/13 inviata al mio legale , che il sottoscritto era a tutti gli effetti “improrogabilmente dimissionario” (con reitero il 14/12/13 con invio tramite uff giudiziario, non curato ritiro) e quindi non facente parte del consiglio. Nonostante ciò si è artificiosamente proceduto con un fine strumentale, a considerarmi, a mia insaputa, in carica; il perché appare solo oggi ben chiaro ed evidente.
Perché mai prima mi fu notificato, sempre come prevede lo statuto e al fine del diritto di ricorrere ( art. 15) , alcunchè; altra violazione di statuto cui aggiungere la mancata messa a disposizione dei verbali come richiesto. Tutte le comunicazioni sono rimaste senza riscontro perché “non curato ritiro”. Compreso un invio a mezzo Ufficiale notificatore.
Tra l’altro, è opportuno evidenziare che la petizione ex art. 8 ( già art. 12) dello Statuto, con la quale i firmatari ( ben 55 a fronte dei 50 richiesti) riscontrate svariate irregolarità gestionali ( ad esempio “giardini, riqualificazione” e mancato rispetto dello statuto) e preso atto del venir meno del numero legale per la validità delle deliberazioni, chiedevano assemblea popolare.
La Petizione trasmessa con raccomandata legale il 1/9/2014, restava senza alcun esisto; “non curato ritiro”. Altra violazione dello statuto.
Ora, pur a fronte di tali contestazioni, si è comunque pervenuti alla convocazione delle votazioni del nuovo Consiglio per Domenica 8 novembre c.a. e SOLO in tale occasione il sottoscritto ha appreso la propria presunta condizione di ineleggibilità ed incompatibilità alla carica di consigliere, MAI prima comunicata e motivata.
Per quanto sopra, allo stato, senza la minima spiegazione verbale e tanto meno scritta mi viene precluso il diritto di candidarmi ed essere eletto, in totale dispregio delle norme statutarie, e non solo, ed esponendo il Comitato stesso ( e la città) ad un inevitabile ricorso anche in sede penale.