Il ministro Kyenge: “Non si possono trattenere gli immigrati nei Cie per 18 mesi”
Dopo le polemiche degli ultimi giorni, con tanto di fiera risposta del ministro (“Sono nera, non di colore”), faranno certamente discutere le prime dichiarazioni del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. A proposito della gestione dei Cie, il ministro ha infatti dichiarato: “Non si possono trattenere 18 mesi le persone perché non hanno un documento o perché sono irregolari. Ci sono irregolarità e molte cose che vanno cambiate”. Certamente quella sui centri di identificazione ed espulsione è una polemica complessa e le posizioni, soprattutto in un esecutivo così composto, sembrano sostanzialmente divergenti. Lo riconosce in parte lo stesso ministro che, nel corso della registrazione della trasmissione Zeta, chiarisce: “Tutti devono essere uguali davanti alla legge, e i diritti sono universali. Le persone in questi luoghi sono come sospese, non hanno diritti e a volte stanno peggio di quelli che sono in carcere”.
Resta da capire in che modo il Governo intenderà muoversi per accogliere tali istanze che, in gran parte, rischiano di andare ad incidere sulla legislazione vigente, implementata dalle misure di contrasto all’immigrazione clandestina fortemente volute dall’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni (e proprio alcuni esponenti della Lega Nord in effetti hanno avuto parole estremamente discutibili sulla nomina del nuovo ministro).
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