Nursing up: «Linee Europee su orario di lavoro non rispettate»
«Possiamo essere circondati dai migliori nosocomi che l’ingegneria sanitaria possa produrre, ma se all’interno di essi non si introduce personale ed operatori volti all'assistenza alla persona, questi rimangono utili a se stessi e a chi li ha progettati, ma non di certo efficienti».
Si può definire il momento che vive la sanità sarda come epocale. Il legislatore con la legge 23/2015 ha predisposto il totale rinnovo della Rete Ospedaliera Regionale, il riordino e la diminuzione delle Aziende sanitarie isolane, tutto ciò per una migliore distribuzione delle cure. Purtroppo però in essa non vediamo previsioni di miglioramenti con piante organiche ormai al collasso.
Abbiamo sempre detto che possiamo essere circondati dai migliori e più belli nosocomi che l’ingegneria sanitaria possa produrre, ma se all’interno di essi non si introduce personale ed operatori volti all’assistenza alla persona, questi rimangono utili a se stessi e a chi li ha progettati, ma non di certo efficienti.
Stesso discorso vale per il riordino della rete ospedaliera,per quanto ben studiata ed organizzata, è avvolta dai migliori intenti, essa rimane una Ferrari senza carburante se non si potenziano le piante organiche.
Come un fulmine a ciel sereno è arrivata la Delibera da parte dell’Assessorato alla sanità che blocca “a medio – lungo termine” il turnover, con ciò le Aziende per contenere i costi di spesa del personale non possono neanche più assumere sostituzioni per maternità o malattia.
Tale delibera a pochi mesi dalla sua applicazione ha già dato i sui frutti, toccando la carne viva delle corsie, aumentando in maniera spropositata il lavoro di infermieri e operatori nelle U.O.
Ormai,e ci duole dirlo, l’organizzazione lavorativa non è più sul programmato, questa parola sta diventando utopia, tutto o quasi il lavoro è ormai straordinario “programmato” con piante ormai composte da Zombie, tale è la situazione degli infermieri dopo i turni di servizio, doppi, straordinari, reperibilità, riposi saltati, il tutto per sopperire ad una carenza cronica che ora non potrà che peggiorare.
Con la Norma comunitaria 66/03 nasce il principio della tutela alla salute psico-fisica dei lavoratori. Tale norma è basata sul riposo giornaliero del lavoratore, individuato in 11 ore di riposo consecutive tra un turno e l’altro; stabilisce che la durata dell’orario di lavoro non può superare le 48 ore su 7 giorni, straordinari compresi.
In questo modo, con l’applicazione di tale normativa che dal 25 Novembre è diventata obbligatoria, senza più deroghe, in seguito ad una procedura di infrazione, fa in modo che tutti gli operatori possano essere riposati e offrire al meglio la propria opera da offrire all’utenza.
Purtroppo poi le ottime linee lanciate dall’Europa, non trovano campo e’applicazione nelle realtà territoriali: infatti ci ritroviamo ad avere piante organiche disordinate e all’osso, che non riescono a coprire correttamente i turni per soddisfare i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza); Piante organiche non tracciabili che non consentono un corretto e opportuno calcolo del reale fabbisogno per reparto; un concorso per infermieri che a Sassari manca dal lontano 2009, e una marea di precari formati e preparati che alla prima occasione giustamente vanno da chi è in grado di offrirli il ruolo, mettendo di fatto a serio rischio la vita di tutte le unita operative, in particolare mondo quelle legate alla reperibilità, come ad esempio il servizio di radiologia, oberato di lavoro.
Con questa normativa dovranno quindi essere modificati la tipologia di turni applicata, appare altrettanto evidente che con l’attuale personale è materialmente impossibile rispettare tale normativa.
Il Nursing Up, il sindacato degli infermieri, che si è sempre contraddistinto per la correttezza e la capacità di dialogo volta al portare gli interessi degli infermieri, propone un tavolo di confronto, a seguito dell’immediata decadenza della delibera sul blocco del turnover.
Tavolo volto a trovare in un modo rapido, la reale soluzione del problema, con lo sblocco dei concorsi, il rispetto della normativa Europea 66/03 in completa sicurezza per lavoratore e azienda.
La segreteria territoriale del Nursing Up
Alessandro Nasone