Stop ad altezza minima per forze armate
Sollievo per molti sardi che per la bassa statura non potevano arruolarsi
“E’ una legge nazionale ma chi se avvantaggia di più per caratteristiche fisiche sono i sardi”. Così Francesco Sanna, deputato isolano del Pd, commenta con entusiasmo il regolamento approvato dal Consiglio dei ministri che elimina l’altezza minima dai parametri necessari per entrare nelle forze armate e in quelle di polizia.
“La pubblica amministrazione – spiega – ogni anno mette a disposizione oltre mille posti di lavoro che da ora sono contendibili anche dai sardi e le sarde interessati e che, purtroppo, non essendo ancora entrata in vigore la legge, non hanno potuto partecipare ai bandi autunnali. Ricordo che solo per il Giubileo sono state fatte 1.500 assunzioni”.
L’impegno del deputato sulcitano è stato considerevole soprattutto alla fine dell’iter parlamentare della legge, cioè nella fase di redazione dei pareri delle commissioni Difesa e Affari costituzionali alla Camera. “Ma è giusto ricordare – precisa Sanna – l’iniziativa parlamentare di Amalia Schirru e la prosecuzione del lavoro da parte di Gianpiero Scanu”.
Non esiste ancora una statistica sul numero dei sardi che ha dovuto rinunciare alla carriera nelle forze armate, “di certo – sottolinea il parlamentare del Pd – attraverso i miei profili nei social network ho potuto constatare quanto elevato fosse l’interesse per una felice conclusione di questa vicenda”.
Lo schema di decreto del Presidente della Repubblica contenente il regolamento in materia di parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle forze armate, in quelle di polizia e nei vigili del fuoco è stato approvato in via definitiva giovedì dal Consiglio dei ministri. I nuovi parametri che escludono l’altezza riguardano: la “composizione corporea” (la percentuale di massa grassa deve essere non inferiore al 7% e non superiore al 22% per i maschi e non inferiore al 12% e non superiore al 30% per le donne), la “forza muscolare” (non inferiore a 40 kg per gli uomini e a 20 kg per le donne) e la “massa metabolicamente attiva” (misurata in percentuale di massa magra teorica presente nell’organismo: non inferiore al 40% per i maschi ed al 28% per le femmine).