Argentiera, in sicurezza la collina della spiaggia
Inaugurata la struttura che ha “incapsulato” i detriti della vecchia miniera.
La collina che sovrasta la spiaggia dell’Argentiera è in sicurezza. Il lavoro di “incapsulamento” dei detriti della miniera è stato completato e lunedì sera sindaco, giunta, rappresentanti della circoscrizione unica della Nurra, responsabili dei lavori e cittadini si sono dati appuntamento sulla scalinata che, dalle vie Bugerru e La Plata, guarda la spiaggia della borgata. Quindi il taglio del nastro ha aperto la passeggiata lungo i terrazzamenti alla luce, anche suggestiva, dei lampioni a led a risparmio energetico che illuminano l’intera struttura realizzata con un sistema di gradoni.
Con l’intervento è stato così risolto un rilevante problema ambientale, rappresentanto dall’enorme cumulo di inerti di miniera, cioè quei materiali residui dell’attività mineraria non abbastanza ricchi di metalli pesanti da essere riutilizzati industrialmente. I detriti sono stati “confinati” sotto una struttura in cemento armato che consente la fruizione dell’ambiente senza pericoli. I metalli pesanti restano intrappolati e non si disperdono nell’ambiente, nell’acqua e nell’aria, sotto forma di polveri. La scelta del cemento armato come forma di “capping”, o di incapsulamento, è stata scelta per fornire una discesa a mare percorribile per i fruitori del parcheggio. La strada, infatti, non era più percorribile da anni, perché interdetta dal Demanio.
Tra i vari terrazzamenti sono state predisposte alcune aiuole che ospitano già piante tipiche della zona, elicriso, lentischio e rosmarino che nel periodo di fioritura daranno un aspetto più apprezzabile alla struttura. Ai piedi di questa è stato previsto uno spiazzo che potrà essere utilizzato anche per ospitare spettacoli o concerti.
A illustrare i lavori al sindaco Nicola Sanna e all’assessore ai Lavori pubblici Ottavio Sanna è stato il progettista e direttore dei lavori Gavino Brau. La pavimentazione è stata realizzata con cemento lavato con inerti e ai bordi delle aree verdi è stato installato del legno di castagno. Al centro della struttura è stato lasciato un ampio spazio che – è stato suggerito – potrebbe essere utilizzato anche per una eventuale attività commerciale e nei solarium presenti potrebbero essere posizionate delle sdraio. Le ringhiere sono realizzate in acciaio inox e corten e tutte le lampadine presenti sono led a risparmio energetico, con un solo kw di potenza.
«Un intervento – ha detto il sindaco Nicola Sanna – che oltre a mettere in sicurezza il sito lo rende graziosamente fruibile, in quanto l’incapsulato contiene piccole piazzette utilizzabili come solarium. Diverse aree, sulle quali sono state piantumate alcune specie vegetali autoctone, con la crescita daranno un ulteriore contributo alla compatibilità ambientale del manufatto».
I lavori realizzati sulla spiaggia sono andati di pari passo con quelli di Pozzo Podestà dove è presente un’altra discarica di sterili di miniera e in cui sono presenti gli stessi contaminanti: piombo, zinco, cadmio. Qui è stata avviata una bonifica con la tecnica del fito-risanamento. Si tratta di una tecnica innovativa attraverso uno studio pilota con l’università di Sassari.
In questo caso però, nel terreno sono stati piantati euforbia, elicriso e rosmarino. Le piante assorbiranno i metalli pesanti presenti nel terreno, li porteranno nelle loro foglie, quindi le piante potranno essere potate e conferite in discarica. A lungo andare ciò comporterà una bonifica complessiva del territorio e una restituzione della valenza agronomica del territorio che non sarà più arido e brullo ma pienamente rivegetato
Il costo di tutti i lavori si aggira intorno al milione e mezzo di euro e le opere sono durate circa un anno e mezzo.