M. Graziella Serra sulla possibile chiusura definitiva del Baia di Conte
L’incontro pubblico sul lavoro e sulla sua drammatica mancanza, organizzato dal movimento C’e’ un’Alghero Migliore ha evidenziato lo stato di emergenza vissuto dai lavoratori, stagionali e non, del Baia di Conte derivante dalla incertezza sulla riapertura aziendale con la conseguente perdita del posto di lavoro dei dipendenti a tempo indeterminato della Valtur : non è esclusa la probabilità che il Baia di Conte non riaprirà. All’incontro ha partecipato la Capogruppo Consiliare di C’è un’Alghero Migliore, Maria Graziella Serra.
“Si tratta di un problema di tutta la citta’ e tutti dobbiamo farcene carico. Il Sindaco si e’ subito attivato e incontrerà una delegazione di ex lavoratori lunedì a Sant’Anna”. Queste le affermazioni introduttive del suo intervento. “Parto da un fatto elementare e forse troppo spesso trascurato: il basso livello di istruzione individua una delle principali e basilari debolezze dell’Italia rispetto al resto dell’Europa, debolezza a cui non si sottrae la Sardegna. Una quota molto elevata della popolazione sarda tra i 25 e 64 anni non ha conseguito un titolo di studio secondario, nel 2010 il dato era pari al 54%. Sempre nel 2010 il 45% della popolazione sarda in età lavorativa, cioè tra i 15 e i 64 anni, ha conseguito soltanto la licenza media, si tratta della quota più elevata in Italia”.
“Il deficit di istruzione – prosegue M. Graziella Serra – si rispecchia nella struttura professionale, nella qualità dell’occupazione e del sistema produttivo: in sostanza nella capacità di creare ricchezza. Dall’osservatorio privilegiato di cui ho fatto parte in questi anni, la Camera del Lavoro di Alghero, il dato statistico viene confermato nella sua interezza. L’occupazione è quasi tutta strettamente collegata al settore del turismo pubblici esercizi e del terziario commercio con professionalità medio basse sia per le donne che per gli uomini, quasi tutte micro imprese con, spesso, basse tutele per i lavoratori”.
“La poca occupazione stabile- conclude la rappresentatnte di C’è un’Alghero Migliore- è strettamente legata a servizi pubblici dati in appalto, anche in questo caso con professionalità medio masse sia per le donne che per gli uomini.Alghero segue chiaramente l’involuzione seguita dalla Sardegna e dal Paese intero: bassa scolarizzazione, bassa qualità dell’occupazione, poco sviluppo del sistema produttivo con un dato sempre più allarmante: l’impossibilità di trovare altra occupazione per chi ha 50 anni e più.”